giovedì 17 novembre 2016

GOBEKLI TEPE.




Göbekli Tepe (ovvero "collina rotonda") è un antichissimo sito archeologico, posto a circa 18 km a nordest dalla città di Şanlıurfa (già Edessa) in Turchia, presso il confine con la Siria, che risale o alla fine del Mesolitico (età della pietra più antica), o all'inizio del Neolitico, (Neolitico preceramico - età della pietra levigata).

Essa è sorta su una collina creata artificialmente dall'uomo, alta circa 15 m e con un diametro di circa 300 m, con un'estensione da 300 a 500 mq, situata sul punto più alto di un'elevazione di forma allungata, che domina la regione circostante, tra la catena del Tauro e il Karaca Dağ e la valle dove si trova la città di Harran.

Qui è stato rinvenuto il più antico esempio di tempio in pietra: iniziato attorno al 9500 a..c. (Gerico nacque 1500 anni dopo, le ziqqurat babilonesi verranno 5000 anni più tardi, e i megaliti di Stonehenge 6000 anni dopo). Questo sito è la prova di una civiltà molto più antica di qualsiasi civiltà conosciuta: egizia, minoica e maya.

Qui avvenne un enorme salto di qualità, la scoperta dell'agricoltura, ovvero la saggezza della Dea riportata agli uomini dalle antiche sacerdotesse. L'antico sacerdozio matriarcale era infatti basato non sulle regole e i doveri verso gli Dei ma sulla conoscenza che le divinità infondevano alle sacerdotesse che le riferivano al popolo.

Poichè la prima divinità è la Grande Madre che raccoglie in sè la religione animistica (che nel suo culto sussiste), ne consegue che le sacerdotesse sono le pizie, le sibille, le oracolanti, le traduttrici della sapienza divina. Ciò venne interpretato in due modi:

- che visitatori maschi di assaggio abbiano insegnato agli uomini le loro saggezza (donne non potevano essere, figuriamoci)
- che la produzione dell'agricoltura fu il peccato originale dell'uomo, perchè si arrogò di una conoscenza femminile anzichè restare nomade, cacciatore e guerriero. Questo spiega Adamo ed Eva col famoso frutto della conoscenza e l'ira del Dio maschio.

Non si capisce come tanta gente si sia riunita in questo sito per costruire questi monumenti.
Chi li nutriva o chi li pagava?

LA SIGNORA DI GOBEKLI TEPE
E' incomprensibile per noi che la gente del tempo seguisse le sacerdotesse e le loro indicazioni non per paura della collera degli Dei, nè perchè fossero schiavi, nè  perchè vi fosse un re potente.

La gente, cioè le varie tribù, seguivano le sacerdotesse perchè possedevano la voce della Dea, perchè i loro suggerimenti corrispondevano a verità ed avevano come scopo solo il benessere del popolo. chi non seguirebbe  un simile sacerdozio?

Intorno all'8000 a.c. il sito venne deliberatamente abbandonato e volontariamente seppellito con terra portata dall'uomo. Probabilmente iniziarono le invasioni delle civiltà maschiliste autoritarie che rinnegarono il sito matriarcale.

E' molto discusso se la divinità seguita da questa civiltà fosse femminile o maschile. Eppure c'è il monumento della Potnia Theron, "la signora delle belve", e la cosiddetta Signora di Gobekli Tepe, una donna nuda dalle forme abbondanti come tutte le Veneri Steatopige, seduta come tutte le Grandi Madri, che tocca i suoi seni, non perchè si copre (visto che è nuda), ma ad evidenziare il suo aspetto nutritivo. E' lei che allatta, cioè che nutre tutte le creature terrene, animali o piante che siano.



GLI SCAVI

Il sito venne scoperto nel 1963 da un gruppo archeologico turco-statunitense, colpiti dai tanti cumuli di frammenti di selce, tutti risalenti all'età della pietra.

Ma si sa che gli studiosi tendono a ignorare la preistoria, considerata un lunghissimo periodo in cui per decine e decine di millenni gli uomini, in preda a uno stato stuporoso per non dire ebetico, avrebbero solo scheggiato selci senza fare null'altro.

Il sito fu riscoperto trent'anni dopo da un pastore che notò alcune pietre gigantesche e squadrate che spuntavano dal terreno.

Gli scavi furono iniziati nel 1995 da una missione congiunta del museo di Sanlıurfa e dell'Istituto archeologico germanico sotto la direzione di Klaus Schmidt, che dall'anno precedente stava lavorando in alcuni siti archeologici della regione.

Nel 2006 gli scavi passarono alle università tedesche di Heidelberg e di Karlsruhe.

Attraverso varie indagini si accerta che il sito è grande 300 m x 300, quindi 90000 mq!

Si tratta infatti di diversi circoli megalitici che hanno al centro un cerchio ancora più grande, il santuario dei santuari.



I RESTI

Gli scavi riportarono alluce un santuario monumentale megalitico, sorto su una collina artificiale delimitata da muri in pietra grezza a secco. Il santuario era fornito di quattro recinti circolari, delimitati da enormi pilastri in calcare pesanti oltre 15 tonnellate ciascuno (!), sicuramente scavati con strumenti in pietra, ma in modo magistrale.

Secondo il direttore dello scavo le pietre, drizzate in piedi e disposte in circolo, simboleggerebbero assemblee di uomini. 

Ci chiediamo però come mai, essendo magistrali nel ritrarre gli animali, questi scultori abbiano appiccicato due pietre tra loro per rappresentare degli uomini. 

La spiegazione non ci convince neanche un po'. Le pietre megalitiche rinvenute fino ad ora sono 40, tutte a forma di T. di circa 3 m di altezza. 

La maggior parte di esse sono incise, alcune con animali: serpenti, anatre, gru, tori, volpi, leoni, leopardi, cinghiali, vacche, scorpioni e formiche, altre con decorazioni a gruppi di punti e motivi geometrici.

Alcune incisioni vennero volontariamente cancellate, forse per preparare la pietra a riceverne di nuove. Al centro del santuario vi sono altre due pietre a T, alte però circa 5 m. Tutto intorno c'è un alto muro a secco su cui poggiano lateralmente i megaliti di 3 m.

Le indagini geomagnetiche rilevate (l'unità di misura del campo geomagnetico nel sistema internazionale è il tesla (T), hanno indicato la presenza di altre 250 pietre ancora sepolte nel terreno.
Un'altra pietra a T, estratta solo a metà dalla cava, è stata rinvenuta a circa 1 km dal sito. Aveva una lunghezza di 9 m ed era sicuramente destinata al santuario, ma sfortunatamente si spezzò e venne abbandonata.

Nel sito sono state rinvenute anche sculture isolate, in argilla, ormai rovinate dal tempo, probabilmente un cinghiale o una volpe. le opere venivano eseguite direttamente sull'altopiano del santuario, dove infatti sono state rinvenute pietre non terminate e delle cavità a scodella scavate nella roccia argillosa, secondo una tecnica risalente al mesolitico, per ottenere argilla per le sculture o per il legante argilloso dei muri. Nella roccia sono anche raffigurazioni falliche, ma di epoche successive.

IL SIMBOLO DELLA POTNIA THERON

LE RISORSE

Non sono a tutt'oggi emerse tracce di piante o animali domestici, anche se mancano ancora molti resti di abitazioni. A circa 4 m di profondità, il livello del santuario, sono state rinvenute tracce di strumenti in pietra (raschiatoi e punte per frecce), insieme ad ossa di animali selvatici (gazzelle e lepri), semi di piante selvatiche e legno carbonizzato, indubbiamente resti di un insediamento stabile.

A noi sembra evidente che la incisione della pietra a T qui sopra in foto, riporti il simbolo della Signora delle Belve, l'antichissima Dea, rappresentata da un albero o un tumulo comunque stilizzato con ai lati due animali.

Basta raffrontarla con questa antica immagine attica appunto della Potnia Theron. Anche qui la Signora delle Belve o degli Animali, cioè la Dea Natura, è rappresentata da una specie di colonna centrale.

Ai suoi lati compaiono due animali identici, a rappresentare la fauna che lei produce e gestisce nella nascita, crescita e morte.

Di queste immagini ne esistono svariate, come mai non si fa questo raffronto? Come mai si ignora che il sito di Gobekli Tepe sia un sito di epoca ed opera matriarcale?
Semplice, perchè il patriarcato teme di divulgare che il ruolo superiore dell'uomo non sia dettato dalla natura ma solo dalla sua natura più violenta. L'uomo ha stabilito il matriarcato con la guerra e la dominazione, verso le donne e verso i popoli vinti.



L'ORGANIZZAZIONE

Questo sito monumentale dimostra, a parere degli studiosi, che anche precedentemente allo sviluppo dell'agricoltura, in una comunità che viveva di raccolta naturale e caccia, gli uomini già sapevano erigere strutture monumentali.
Ma va'?

IL SERPENTE SIMBOLO DELLA MADRE TERRA
Secondo il direttore dello scavo fu proprio l'organizzazione sociale necessaria alla creazione di questa struttura a favorire uno sfruttamento pianificato delle risorse alimentari e lo sviluppo delle prime pratiche agricole.

Il sito si trova infatti nella regione della Mezzaluna fertile, dove era presente naturalmente il grano selvatico.

Klaus Schmidt in "Costruirono i primi templi", propone che la civiltà arcaica della provincia di Urfa, che aveva qui uno dei suoi principali templi noti, un archetipo della greca Anfizonia, o della latina Lega, sarebbe stata trasfigurata nel mito dei monti di Du-Ku della cosmogonia sumera.

La tradizione mitica riporta infatti che in questi monti sarebbero esistite le prime divinità senza nome, come i latini, e da loro i romani, ebbero i loro Dei Consenti, anch'essi originariamente  senza individualità.

Si può dire lo stesso per il Bereshit (per i cristiani la Genesi) dove Dio viene chiamato "Lui gli Dei" per indicare una pluralità senza nome). E' chiaramente il retaggio di una concezione Animistica della Natura. I Sumeri ritenevano che l'uomo avesse appreso da questi anonimi Dei l'agricoltura, l'allevamento e la tessitura, ed è dimostrato che ciò avvenne durante la costruzione del santuario.



LA DECADENZA

Lo studio degli strati di detriti accumulati sul fondo del lago di Van in Anatolia ha prodotto importanti informazioni sui cambiamenti climatici del periodo, individuando una consistente crescita della temperatura intorno al 9500 a.c.

I resti di pollini presenti nei sedimenti hanno permesso di risalire a querce, ginepri e mandorli.

Forse, come ipotizza lo studioso di preistoria Jacques Cauvin, fu lo sviluppo delle concezioni religiose a determinare l'abbandono del sito, spingendo gli uomini a raggrupparsi per celebrare riti comunitari, oppure la causa risiedette nel cambiamento climatico.

Ci resta difficile accettare la prima ipotesi perchè per costruire il sito occorse una straordinaria concentrazione di uomini, più di quanta ne occorse per costruire il santuario di Stonenge.

Ian Hodder, del programma archeologico della Stanford University, ha scritto sul sito: “Molte persone pensano che questo possa cambiare tutto. Cambia completamente le carte in tavola. Tutte le nostre teorie erano sbagliate. Le teorie sulla ‘rivoluzione del Neolitico’ hanno sempre sostenuto che tra 10 e 12 mila anni fa agricoltori ed allevatori hanno iniziato a creare villaggi, città, lavori specializzati, scrittura e tutto ciò che sappiamo delle antiche civiltà. Ma uno dei punti salienti delle vecchie teorie è che sia nata prima la città e solo dopo i luoghi di culto. Ora, invece, sembra che la religione sia apparsa prima della vita civilizzata ed organizzata in centri urbani; anzi, che sia quasi stata il motore primario per la creazione di città.



1 commenti:

ORNELLO TOFANI ALATRI on 22 gennaio 2019 alle ore 10:35 ha detto...

Sono Ornello Tofani, vivo ad Alatri e ne sto studiando il Tempio Stellare (acropoli); noto in un bassorilievo sullo stipite di sinistra di una porta esterna della città, una somiglianza esagerata con la Dea della Terra rinvenuta in Gobekly Tepe. Sapete dirmi se l'oggetto tra le gambe della Dea è un fallo? Qui sembra esserlo! ornellotofani@libero.it

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