lunedì 28 gennaio 2013

LE AMAZZONI - IV




amazzone ferita



"Come le Amazzoni di Tracia quando battono col piede le fluenti
gelate del Termodonte e combattono con armi istoriate" 
(Virgilio - Eneide)

LA RELIGIONE AMAZZONICA

Le Amazzoni erano considerate nemiche dei Greci e ti credo, in una società maschilista come quella greca, l'esistenza di donne guerriere era un insulto e una barbarie che si contrapponeva all'ordine della civiltà ellenica.
Le amazzoni si dichiaravano figlie di Hares, il Dio della guerra, non solo perchè erano combattenti ma anche perchè il feroce Dio si era vendicato ferocemente uccidendo Alirrozio, figlio di Poseidone, presso una fontana alle pendici dell’acropoli di Atene, che aveva tentato di stuprare sua figlia Alcippe. Per questo il Dio fu convocato sull'areopago per essere giudicato dal consesso degli Dei. Non essendoci altri testimoni e visto che la ragazza confermava quello che aveva sostenuto il genitore, questi fu assolto. Incredibile per una società che aveva, nei miti e quindi anche nella società, lo stupro facile, di Dee, di ninfe e di donne mortali.

Chi era Ares, cioè Marte? Un capo? Ma le Amazzoni non avevano capi maschi, allora un'idea, ma le idee non si portano in giudizio. Forse furono proprio le Amazzoni ad essere citate in giudizio, probabilmente per loro la loro regina.

La massima divinità è comunque la Grande Madre, individuata in Artemide, come Dea dell'arco e delle frecce, come la frigia Cibele col carro trascinato da due leoni,  e talvolta con Afrodite, un tempo raffigurata con la lancia. In onore di Artemide fondarono l'Artemision, un gigantesco tempio considerato una delle 7 meraviglie del mondo.
Forse Marte era più un'idea che un Dio adorato, ma qualche dubbio resta.

Per altri autori le amazzoni ebbero altri culti, e ci si deve credere, perchè occuparono zone molto diverse, addirittura in diversi continenti, per cui necessariamente ebbero divinità differenti.

Comunque ebbero sempre il culto di una grande Dea scita, Tabiti (che Erodoto interpreta come Estia, forse per  l'eroina Tapati del Mahabharata, detta "IL FUOCO CHE BRUCIA", che sarebbe raffigurata in un gran numero di statuette di terracotta rinvenute nell'area dei fiumi Bug e Donec nella religione degli Sciti che occuparono la Russia meridionale nel sec. VII a.c. Parte degli invasori occupò anche la Mesopotamia superiore e la Siria (650-620 a.c.). Un'altra schiera attraversò i Carpazi fino al corso medio del Danubio.

Ma il nucleo degli Sciti rimase nella Russia meridionale, formato soprattutto da arcieri e arciere a cavallo, divisi in numerose tribù, ciascuna con i suoi pascoli separati. Ogni tribù era governata da un re e da capi subordinati sepolti in grandi tumuli (kurgans) insieme con i cavalli e il seguito. 
Gli Sciti conservarono le loro abitudini nomadi, sfruttando il lavoro delle popolazioni indigene, segnatamente nella zona della terra nera, ricca di grano, che vendevano ai Greci delle colonie del Mar Nero, comprando in cambio ceramica e metalli lavorati greci.

Tra le regine più conosciute si ricordano Mirina, Ippolita e Pentesilea.
Le loro tombe hanno restituito numerosi ornamenti d'oro, con decorazioni di animali e scene di caccia, nonchè numerose armi sia per uomini che per donne. Sciti, con il loro re Idanthyrsos, respinsero un'invasione del re persiano Dario intorno al 512 ac.; nel 325 ac. annientarono un corpo di spedizione condotto contro di loro da Zopirione, generale di Alessandro.

Le altre divinità scitiche erano:  Artimpasa (corrispondente per Erodoto ad Afrodite Urania),  Papaios (per Erodoto Zeus), Api (forse Apia, per Erodoto Gea), Goitosyros (interpretato da Erodoto come Apollo ma forse il nome corretto era Oitosyros, corrispondente a Mitra), Thagimasadas, (che Erodoto identifica con Poseidone).



LE TERRE

Le Amazzoni si dice vivessero presso la costa sudorientale del Mar Nero, in Leucosiria, lungo il Termodonte e nella Piana Doiantica, spartita in tre territori, ognuno abitato da una stirpe che prendeva nome da una città o da un fiume: Temiscira, Cadesia e Licastia.

Metrodoro di Scepsi (fr. 4 ibid.) e Ipsicrate (ap. STRAB. ibid.) le dicono contermini, cioè confinanti, dei Gargari nelle zone pedemontane a nord dei Cerauni nel Caucaso.

Oppure stavano in Ircania, ove si racconta che la loro regina, Talestria, copulasse con Alessandro Magno per averne un figlio (ibid.; anche in PLUT. Aless. 46 e in DIOD. SIC. XVII 77, 1, il quale però scrive che sarebbe giunta in Ircania dal suo regno sul Mar Nero).

Giulio Cesare disse che avevano occupato quasi tutta l'Asia, e nessuno osò contraddirlo.
Ma esistono le Amazzoni nascoste, cioè contraffatte dai miti, come le DANAIDI e le LEMNIADI.



LE DANAIDI

Le cose andarono così:

Belo è figlio di Poseidone e di Libia e re dell'Egitto. Da Libia discesero i libici, gli etiopi e i pigmei.
Ebbe come figli Egitto, Danao, e Agenore. Secondo lo Pseudo-Apollodoro, Egitto e Danao erano gemelli e la loro madre era Anchinoe, figlia del dio-fiume Nilo. 
ARTIMPASA
  • Belo regnò in Egitto, 
  • Agenore regnò su Sidone e Tiro, in Fenici,. 
  • Egitto regnò sull'Arabia e poi assoggettò il territorio dei Melanpodi, e lo chiamò Egitto dal proprio nome, 
  • Danao regnò sulla Libia.
Danao ebbe 50 figlie ed Egitto ebbe 50 maschi. Di certo non si può pensare sia storia vera, ma un senso ce l'ha. Alla morte di Belo i gemelli si fecero guerra per la successione al trono, normale amministrazione del patriarcato. Danao, sconfitto, con le sue cinquanta figlie abbandonò l'Egitto per approdare nel Peloponneso dove fondò il regno di Argo.
Le 50 figlie furono dette Danaidi, figlie di Danao padre, e di due madri, Polisso e Pieria, madri del popolo dei Danai, cioè dei Greci.
 
Polisso, prima moglie di Danao, era madre di dodici figlie: Autonoe, Teano, Elettra, Cleopatra, Euridice, Glaucippe, Antelia, Cleodore (o Cleodora), Evippe, Erato, Stigne e Brice. Queste vennero chieste in moglie dai figli di Egitto e della ninfa Caliadne, naiade del fiume Nilo, sorella di Polisso, che aveva avuto dodici figli maschi:
Euriloco, Fante, Peristene, Ermo, Driante (o Dria), Potamone, Cisseo, Lisso, Imbro, Bromio, Polittore e Ctonio.

Pieria sarebbe stata la madre delle restanti Danaidi, fra cui Ipermnestra.
Qui si intreccia col mito di Amimone perchè quando il padre giunse a Lerna, nel golfo di Nauplia, incaricò la figlia Amimone di procurarsi dell'acqua per un sacrificio. Mentre attingeva l'acqua la giovine svegliò involontariamente un satiro, che cercò di stuprarla. La fanciulla invocò l'aiuto di Poseidone, che scagliò il tridente che però mancò il satiro, ma colpì una roccia. Poseidone fece estrarre il tridente ad Amimone e lì sgorgò la fonte Amimone, origine del fiume di Lerna. Naturalmente il Dio pretese il pizzo e dall'unione dei due nacque Nauplio.


Nomi di alcune Danaidi:

Actea, Perifante, Autonoe, Amimone o Ipermnestra, Astioca (o Astioche), Antelia, Autonoe, Brice, Cleodore (o Cleodora), Cleopatra, Euridice,  Crisotemi, Elettra, Erato, Euridice, Evippe, Glaucippe, Isonoe, Stigne, Teano.
Sull'etimologia: Ipermnestra non significa "dal saldo matrimonio" come alcuni hanno interpretato, ma significa "Gran sacerdotessa", così come Clitennestra, la moglie di Agamennone, significava "la sacerdotessa che consola" perchè mnestra significava ministra, cioè sacerdotessa.

Le 50 figlie di Danao, rifiutandosi di maritarsi coi propri cugini, fuggirono col padre ad Argo. Ma i giovani le inseguirono e le costrinsero al matrimonio. Danao diede ad ognuna l'ordine di uccidere il proprio marito. Tutte obbedirono eccetto Ipermnestra, che aveva sposato Linceo.

Infatti Amimone-Ipernnestra andò in sposa a Linceo, suo cugino figlio di Egitto, rifiutando di obbedire a suo padre quando ordinò alle figlie di uccidere i mariti. In un mito il marito di Ipermnestra, Linceo, vendicò i suoi fratelli uccidendo le 49 Danaidi assassine.
Secondo un altro mito Danao fece sposare le 49 figlie con principi e gente del luogo dando origine ai Danai. Linceo non tarderà a vendicare i suoi fratelli uccidendole tutte e risparmiando dalla morte la sola Ipermnestra.
Negli inferi, le Danaidi, vennero rinchiuse nella zona del Tartaro e furono condannate da Zeus a riempire d'acqua una gran botte che aveva il fondo bucato, così imparavano che gli stupri non vanno vendicati ma sopportati.



QUAL'E' IL VERO SENSO DEL MITO?

Perchè le Danaidi rifiutarono di sposare i cugini? Per paura di malattie dominanti tra consanguinei? No, non si sapeva che esistessero. Erano tutti e 50 brutti come la fame? Difficile da credere. E poi erano nobili e ricchi, figli di re. Diciamo che le Danaidi non si volevano proprio sposare, tanto è vero che nel mito più arcaico avevano violato le leggi di Hera, che erano le leggi del matrimonio.

amazzone con labris
Successivamente, siccome pareva brutto che le principesse non volessero sposarsi, cambiarono la cosa con la follia mandata da Dioniso, riallacciandola alle menadi o baccanti, le donne che non impazzirono ma rivendicarono la loro indipendenza nell'esplosione del culto dionisiaco del V sec. a.c.

Le Danaidi, nome dato a tutte le donne greche, semplicemente non volevano sposarsi perchè rifiutavano le leggi schiavizzanti del matrimonio greco, volevano essere libere come erano abituate da sempre, accoppiandosi con chi volevano. Riporta il mito che i loro mariti le stuprarono la prima notte di nozze al che esse risposero da buone figlie di Ares ammazzandoli tutti. Tanto è vero che si racconta di Linceo che non aveva violentato la moglie.

Se effettivamente l'ordine fosse stato dato dal padre esse non sarebbero state condannate perchè erano i padri in Grecia a stabilire il matrimonio delle figlie e l'obbedienza cieca delle figlie, tanto è vero che Danao non viene incriminato per aver dato l'ordine dell'eccidio, a parte che qualsiasi donna che non fosse abituata alle armi si troverebbe in difficoltà ad ammazzare un uomo sia pure nel sonno. Allora c'erano spade e pugnali, non c'erano le armi a distanza.


Argo

Ma Danao non si rifugiò nella città di Argo bensì la conquistò soffiando il trono al legittimo re, perciò la conquistò con un esercito e quale esercito, quello delle 50 figlie? A Danao succedette Linceo (che sposò Ipermnestra), allora diciamola tutta, i maschi volevano impalmare le donne per avere un trono futuro, senza donne la corona non si tramandava. Del resto anche per diventare re di Micene Egisto, il fratello di Agamennone dovette sposare la regina per avere il regno, e così i Proci dovevano sposare Penelope per regnare su Itaca, e così in Egitto occorreva sposare una donna della famiglia reale anche se il maschio già apparteneva alla famiglia reale e così via.

Gli succedette poi il figlio, padre dei gemelli Acrisio e Preto che si scannarono per il trono finchè non vinse Acrisio che ebbe una figlia di nome Danae.

Però un oracolo predisse ad Acrisio che sarebbe stato ucciso dal figlio di sua figlia, così la rinchiuse in una torre ma Zeus che non si sapeva tenere la raggiunse come pioggia d'oro e lei generò Perseo. Allora Acrisio fece rinchiudere Danae e Perseo in una cassa che fu abbandonata in mare. Ci cascano tutti, Noè, Romolo e Remo, Osiride non insegnano nulla. Infatti Perseo e Danae riuscirono a tornare a casa e Acrisio scappò sulla rocca di Larissa, ma quando è sfiga è sfiga. Perseo fu chiamato a Larissa per partecipare a dei giochi funebri e lanciando il disco, colpì involontariamente Acrisio, che morì.

Perseo divenne così re di Argo ma siccome aveva fatto fuori il re  propose al cugino Megapente, succeduto a Preto come re di Tirinto, di scambiarsi i regni.

A Megapente succedette il figlio Anassagorao. Ma qui le donne argive impazzirono, per colpa di Dionisio secondo alcuni, secondo altri per colpa di Era offesa dal loro comportmento. Sembra proprio che odiassero gli uomini e non volessero sposarsi. Ci risiamo, il re chiese aiuto all'indovino Melampo  ed a suo fratello Biante che riuscirono a riportarle alla ragione, grazie, si dice, alle loro tecniche mediche. Essi ottennero però un terzo del regno a testa ed il matrimonio con le figlie del re. Insomma le costrinsero a sposarsi con la forza del loro esercito tanto è vero che si papparono due terzi del regno.

La leggenda delle Danaidi fu d'ispirazione per la tragedia Le Supplici di Eschilo.


Le Supplici

Danao ed Egitto condividevano la sovranità sul regno d’Egitto. con cinquanta figlie, l'uno e 50 figli l'altroi. Egitto aveva tentato di imporre il matrimonio tra i propri figli e le Danaidi, ma queste si erano rifiutate ed erano fuggite ad Argo, in Grecia.

Qui giunte vengono esortate da Danao a raggiungere il recinto sacro, dove i supplici hanno diritto di asilo inviolabile. Esse raccontano la loro storia a Pelasgo, re di Argo, ma quest’ultimo è restio ad aiutarle, per il timore di una guerra contro l’Egitto, però ne parlerà all’assemblea cittadina; dal canto loro, le Danaidi affermano che, se non verranno accolte, si impiccheranno nel recinto sacro.

L’assemblea accoglie la supplica delle ragazze, però gli egizi sono appena sbarcati presso Argo, e vogliono rapire le Danaidi. Arriva l’araldo egizio con i suoi armigeri per portarle via, ma l’intervento di Pelasgo lo impedisce, ma sarà guerra

Morale:

le donne non volevano sposarsi perchè desideravano la libertà e per mantenerla giungevano ad uccidere, in pratica erano amazzoni. A parte le Scite che imposero regole particolari, le amazzoni rifiutavano il ruolo imposto dai maschi. Per conservare la loro libertà combatterono e fecero la guerra, infine dovettero soccombere..

gladiatrici




II VERSIONE

Le cinquanta figlie di Danao, re di Argo, accompagnarono il padre quando fuggì dalla Libia, temendo i cinquanta figli del fratello Egitto, che infatti mandò i figli a punire Danao e tutta la sua famiglia. Appena giunti, essi pregarono Danao di concedere loro in spose le sue figlie, che avrebbero ucciso però la notte delle nozze. Danao rifiutò e i figli di Egitto strinsero allora Argo d'assedio. Nella cittadella argiva non vi erano sorgenti d'acqua e Danao dovette concedere le nozze.

Durante la festa nuziale, Danao segretamente consegnò alle figlie dei lunghi spilloni da celare tra i capelli; e a mezzanotte ciascuna di esse trafisse il cuore del proprio sposo. Soltanto uno sopravvisse: per consiglio di Artemide, Ipermestra salvò la vita di Linceo che aveva rispettato la sua verginità, e lo aiutò a fuggire.
All'alba, Danao seppe che Ipermestra aveva disubbidito e la portò in tribunale affinché fosse condannata a morte; ma i giudici la assolsero. Essa innalzò un simulacro ad Afrodite Vittoriosa nel tempio di Apollo Lupo, e dedicò inoltre un santuario ad Artemide Persuasiva.

Linceo e Ipermestra poterono riunirsi come marito e moglie e Danao, che voleva sposare le sue altre figlie il più presto possibile, indisse una gara di corsa per scegliersi la moglie, detta Gara Imenea. Linceo in seguito uccise Danao e regnò al suo posto. Avrebbe volentieri ucciso anche le cognate, per vendicare la morte dei fratelli, se gli Argivi glielo avessero permesso.


Commento:
Anche qui le donne furono infine costrette a sposarsi, ma le donne della popolazione erano ancora dalla parte delle donne. Poi il tempo passerà e le donne dimenticheranno tutti i diritti e le libertà che avevano, diritti e libertà che non hanno a tutt'oggi.
Un particolare: sembra che le donne greche indossassero abitualmente lunghi spilloni per reggere i capelli, del resto anche nel sud Italia usava fino al secolo scorso. Gli ateniesi però emanarono una legge che proibiva gli spilloni perchè se venivano maltrattate o molestate le donne, che se pur schiavizzate mantenevano ancora il loro carattere libero, colpivano i maschi.



LE LEMNIADI


I VERSIONE

L'isola si Lemno era abitata da sole donne, visto che tutti gli uomini erano stati sterminati dalle loro donne. Sembra che a causa di una punizione di Afrodite, offesa dalla trascuratezza in cui versava il suo culto, le Lemniadi furono condannate ad un odore dalla pelle che le rendeva inavvicinabili.

I mariti disgustati iniziarono a trascurarle preferendo le schiave di Tracia e fu così che esse decisero di vendicarsi sterminando l'intera popolazione maschile, compresi padri, fratelli e figli. Solo Ipsipile ingannò le altre facendo nascondere il padre Toante che era figlio di Dioniso e Arianna.

Le donne però volevano figli per cui quando giunsero Giasone e gli Argonauti si giacquero con loro, che non solo non sapevano dell'accaduto, ma che in qualità di viaggiatori e marinai anche loro puzzavano non c'è male. La regina Ipsipile, si unì a Giasone, generando i gemelli Euneo (o Eveno) e Nebrofono (o Toante), creando una nuova razza denominata Mini, ma gli stessi Argonauti furono talvolta riferiti come "Mini" poiché la madre di Giasone discendeva da quella stirpe, e molti suoi cugini si unirono nell'avventura.
Eracle li forzò a ripartire rimproverandoli per il sentito coinvolgimento, strano visto che lui per far piacere ad Onphale d'era vestito da donna. O forse gli bruciava per questo.



II VERSIONE

In un'altra versione non è chiaro il motivo per cui Afrodite punisce le donne di Lemno forse un disamore nei confronti della Dea. La conseguenza è l’allontanamento delle Lemniadi da parte dei loro mariti, per l'odore ripugnante cui le aveva condannate la Dea. I mariti presero allora delle concubine tracie, catturate come schiave nel corso di spedizioni di guerra. Per vendetta allora le Lemniadi nella uccisero i mariti infedeli e i figli maschi avuti con le schiave.



III VERSIONE

Le Lemniadi non emanavano cattivo odore dalla pelle ma soffrivano di alitosi, gli puzzava il fiato, e non furono punite da Afrodite ma da Athena sempre per un culto trascurato. Per il resto si accoppiarono cogli argonauti e Giasone promise eterno amore a Ipsile, poi partì promettendo il ritorno che non arrivò mai. Ipsipile, incinta e incavolata, aspettando invano il ritorno di Giasone, maledì lui e Medea:
(ma Medea che c'entrava?)
Se, dall'alto, Giove stesso, dio di giustizia, accoglie in qualche modo le mie preghiere, anche l'usurpatrice del mio letto provi a sua volta le sofferenze per cui Ipsipile piange e sia colpita dalle sue stesse leggi.
E come io, sposa e madre di due figli, sono abbandonata, anche lei, avuti i figli, sia privata del marito; e ciò che avrà partorito malamente non possa conservarlo a lungo, e ancor peggio lo perda; sia esule e cerchi rifugio per tutto il mondo!
E quanto, come sorella, fu crudele con il fratello e, come figlia, con il povero padre, altrettanto lo sia con i figli e altrettanto con il marito.
E dopo aver esaurito terra e mare, cerchi la via del cielo; vada errando povera e disperata, macchiata del sangue della sua strage.
Queste le punizioni che io, figlia di Toante, defraudata delle mie nozze, invoco.
Vivete, moglie e marito, in un talamo maledetto!
 - (Ovidio, Eroidi VI).
Ella ebbe due gemelli Euneo e Deipilo.Quando le donne di Lemnos scoprirono il tradimento di Ipsipile, che aveva salvato il padre, la vollero uccidere, ma lei riuscì a scappare. Essa e i due figli vennero catturati dai pirati e venduti come schiavi al Re Licurgo di Nemea, padre di Giasone.

Quando i Sette marciarono contro Tebe (Beozia), per rifornire le loro truppe di acqua, la schiava del Re, Ipsipile, li condusse verso una fonte vicina, ponendo però sul terreno Ofelte, il piccolo figlio di Licurgo ed Euridice (non quella di Orfeo, un'altra), che fu morso mortalmente da un serpente. Il serpente fu ucciso e il fanciullo sepolto. Dal momento che questo fu interpretato come un cattivo presagio, i sette eroi introdussero in onore del bambino i giochi di Nemea. Per la negligenza Ipsipile venne condannata a morte, ma si salvò grazie all'intervento dei suoi due figli.



IN REALTA' AMAZZONI

Ambedue i miti alludono alle amazzoni, anche se rigirano la frittata, e pure le donne tracie erano amazzoni, probabilmente schiave di guerra. Ipsipile era la regina di Lemno e quindi delle amazzoni. Un giorno giunse a Lemno Giasone con gli Argonauti come tappa della loro missione per il recupero del Vello d'oro. L'eroe greco la sedusse e poi l'abbandonò incinta, (non puzzava più?) e pure gli argonauti si unirono alle lemnie (anche qui niente puzza). Giasone abbandonerà anche Medea (ce l'aveva per vizio oppure si stravolgevano i miti per convincere le donne che erano gli uomini a mollarle?)

ATENA LEMNIA
Le amazzoni si accoppiavano con chi volevano ma rifiutavano i matrimoni, per cui sembra molto strano che Afrodite, Dea dell'amore libero e lussurioso, le punisca, anche perchè la custode dei matrimoni semmai era Hera (Giunone).

Questi miti devono giustificare il rifiuto degli uomini da parte delle donne che in genere abbandonarono le città rifugiandosi in luoghi disabitati o cacciando via gli uomini dai possedimenti.

Quando non vogliono sposarsi è perchè sono impazzite, non perchè non vogliono sottomettersi agli uomini, se poi li uccidono è perchè sono criminali folli, non perchè gli uomini hanno tentato di catturarle o sterminarle perchè la loro presenza era un'offesa per gli uomini, anche se abitavano lontano da loro.

L'idea di lasciare libera la donna non è mai stata accettata dall'uomo, perchè pensa che se è libera di decidere li rifiuterebbe, e infatti è così.
Non viene in mente però che se l'uomo rispettasse la donna questa potrebbe amarlo.
Ma la paura che la donna possa essere meglio di lui ossessiona il maschio fino alla brutalità e all'impotenza.



LISIPPA

Secondo un mito, Tanai era un giovane eroe, figlio di Beroso e dell'amazzone Lisippa, il quale offese Afrodite col suo disprezzo per il matrimonio e il suo amore per la guerra. Smaniosa di vendicarsi, la Dea fece sì che Tanai si innamorasse di sua madre; ma piuttosto che cedere a quell'incestuosa passione, egli si gettò nel fiume Amazzonio e annegò. Da allora, il fiume prese il nome di Tanai.
Per sfuggire alla sua ombra lamentosa, Lisippa allora guidò le sue figlie lungo le rive del Mar Nero, fino alla pianura bagnata dal Termodonte che nasce dagli altissimi monti Amazzoni. Colà esse si divisero in tre tribù e ogni tribù fondò una città.
Il mito serve da un lato a far vedere quanto sono bravi i giovani maschi, come le Amazzoni nascessero da un quiproquo per una svista al culto degli Dei e non perchè le donne fossero stufe di essere maltrattate dagli uomin, e in più, quanto sono crudeli le Amazzoni, per quanto madri.

Per giunta i maschi nati dalle amazzoni non vivevano con le madri, anzi venivano consegnati agli uomini senza sapere nè i padri nè i figli quale fosse la madre, tanto è vero che se li accettavano non era perchè
fossero figli loro personali, ma per eternare la propria razza esattamente come facevano le Amazzoni.



BEBHIONN

Nel mito, Bebhionn, la bellissima venuta dalla Terra delle Vergini, isola abitata da sole donne (degli uomini non ne potevano più), al largo delle coste occidentali d’Irlanda, era Dea degli inferi, protettrice del piacere, guaritrice, perennemente circondata da uccelli magici. Nel mito è evidente si parli di Amazzoni.

Le prese nostalgia dei maschi, hai lei, si fece donna e andò a vivere sull’isola di Man (isola degli uomini) ma guarda caso il re fu brutale con lei, così scappò. Il re la inseguì e la uccise, e ti pareva? 
Dovunque gli uomini si riuniscano, sia un pub esclusivo, un centro massone, un club sportivo, o una cena tra amici, si stabilisce una solidarietà antagonista alla donna. Tra loro possono reggere il gioco stantio dell’uomo forte e dominatore, e insieme ci credono di più. Sanno che se arriva una donna l’incantesimo si spezza, scattano innamoramenti e gelosie. Tra maschi possono dimenticare i bisogni, far finta di non averne. Se compaiono i sentimenti cade il ruolo fantasticato, torna il bambino bisognoso, più bisognoso perché fortemente negato. 

Si dice che sono le donne a ricorrere alla fattucchiera per i filtri d’amore, l’uomo non lo farebbe mai. E’ vero, ma i delitti d’amore li fanno i maschi. Se abbandonati diventano distruttivi molto più delle donne, non solo per la sofferenza, ma per quel pene negato, il pene forte che doveva sostenerli. Se la donna li trascura si sentono nulla, mentre quel pene favoleggiato li faceva potenti.



NOMI DELLE AMAZZONI


Aella  
La prima delle Amazzoni a combattere contro Heracle I quando egli approntò la spedizione per riprendere la cintura di Hippolyte II. Venne uccisa dallo stesso Heracle I.

Agave IV

Alcibie
Una delle Amazzoni che andarono con Penthesilia alla Guerra di Troia. Venne uccisa da Diomede II a Troia.

Alcippe I

Alcippe IV
- Aveva giurato di rimanere una ragazza. Venne uccisa da Heracle I.

Andromaca

Anea

Antandre
- Una delle Amazzoni che andò con Penthesilia a Troia. Venne uccisa da Achille.
Antianira II
- Regina della Amazzoni. Le Amazzoni si diceva menomassero i loro figli maschi togliendo loro un braccio o una gamba. E quando gli Sciti, desiderando porre fine alla guerra contro di loro, dissero che essi non mutilavano i loro compagni di letto, Antianira II replicò che gli uomini zoppi erano comunque buoni amanti. In realtà le amazzoni non tenevano figli maschi.

Antea
Antea (o Stenebea) figlia di Iobate, re della Licia, moglie di Preto re di Tirinto da cui ebbe le Pretidi, si innamorò di Bellerofonte. Egli rifiutò l’amore della donna e allora lei l’accusò di averla violentata. Il re non volle sporcarsi le mani e lo inviò dal padre di lei con una lettera che lo avvertiva di cosa avesse fatto a sua figlia.

ARMI DA CERIMONIA
Quando Antea scoprì che Bellerofonte era ancora vivo in preda alla rabbia si uccise cavalcando Pegaso il cavallo alato cadde morendo. Il cavallo Pegaso era lunare, quindi un'allusione all'amazzonismo perchè le greche di certo non cavalcavano.
Le tre figlie di Preto e Antea: Lisippa, Ifinoe e Ifianassa erano diventate folli, a causa di una maledizione divina, e condannate a vagare allo stato selvaggio sulle montagne, assalendo come belve gli sfortunati viandanti. Ifinoe fu pure una donna di Lemno che cercò di convincere Giasone e gli Argonauti a lasciare il luogo, e fu inviata da Ipsipile, che evidentemente non li voleva tra i piedi. Le tre sorelle erano uscite di senno e il loro padre disperato fino a quando Melampo, il primo medico come citato nei racconti, venne nel suo paese, incontratele riuscì a guarirle. Ifianassa andò in sposa al medico da cui ebbe un figlio. Erano uscite di senno perchè non volevano più stare con gli uomini.

Antibrote
Una delle 12 Amazzoni che seguì Penthesilia a Troia. Fu uccisa da Achille.

Antioche
una delle Amazzoni, nominata da Igino.

Antinea
Nel 1925 rinvenuto un mausoleo degli antichi Tuareg con le spoglie di Tin Hinan – Antinea, così e’ stata battezzata l’immagine dipinta sulle rocce del massiccio dei Tassili (Algeria) intorno al 2300 a.c.Tin Hinan, regina dei Tuareg Ahaggar, per alcuni storica per altri leggendaria. Per alcuni identificabile con Antinea, nel  regno di Atlantide.
Nel 1925 una spedizione franco-americana intraprese gli scavi d'un gran tumulo funerario, ad Abalessa, 73 km ad ovest di Tamanrasset, presso il massiccio dell'Ahaggar. In quel tumulo, le tradizioni dei Tuareg Kel Rela identificavano la tomba della loro mitica regina madre, l'antenata degli "uomini blu", la casta più nobile tra tutti i popoli del gran deserto.
Nel tumulo furono scoperte diverse camere. In una di queste giaceva uno scheletro, in buono stato di conservazione, sui resti d'un letto di legno intagliato.
Lo scheletro giaceva sul dorso, con il capo orientato verso Est, gambe e braccia lievemente piegate, e indossava un copricapo di piume di struzzo, 15 braccialetti d'oro e d'argento. Inoltre si ritrovarono intorno allo scheletro una lampada romana, i resti d'una tunica di cuoio rosso, perle d'antimonio e di metallo, un anello ed una foglia d'oro, perle rosse, bianche e colorate, i grani d'una collana, due sigilli (punzoni) di ferro ed altri oggetti: un tesoro inestimabile, se si pensa che solo gli oggetti d'oro raggiungevano un peso di sette chilogrammi.
Lo scheletro alto 1,70 - 1,75 è, secondo Leblanc, d'una "donna di razza bianca" e doveva zoppicare. Lo storico arabo Ibn Khaldun riferisce che gli antenati dei Tuareg, i Berberi Huara, chiamavano Tin Hinan "Tiski", ossia "la zoppa". Il nome Tin Hinan significa "quella degli accampamenti".

Antiope IV
Era la sorella di Ippolita III o forse la stessa persona. Fu regina delle Amazzoni, amata dall'eroe Teseo, il quale la rapì e la condusse con sé ad Atene. Ebbe un figlio, Ippolito IV, da Teseo. Venne uccisa dall'amazzone Molpadia I o dallo stesso Teseo.

Armotoe
uccisa da Achille

Asteria III
Fu uccisa da Heracle I.

Asteria
una delle Amazzoni che affrontarono l'eroe Eracle, allorché egli preparò una spedizione per ottenere la cintura della regina Ippolita. Venne uccisa dall'eroe.

Bremusa
Una delle 12 Amazzoni che andò con Penthesilia a Troia. Uccisa da Idomeneus I.

Celaeno V
Vergine compagna di Artemide nella caccia. una delle Amazzoni che affrontarono l'eroe Eracle, allorché egli preparò una spedizione per ottenere la cintura della regina Ippolita. Venne uccisa dall'eroe.

Cleta
Licofrone afferma che Cleta prestava aiuto alla vergine armata, si narra che partita con la regina alla volta di Troia, Pentesilea trovò la morte e Cleta decise allora di tornare in patria, durante il viaggio una tempesta colse impreparata la nave su cui viaggiava e attraccò nell'Italia meridionale fondando la città di Cleto. La donna ebbe un figlio, Caulone, e morì in uno scontro contro gli abitanti di Crotone non prima di avere fondato la città di Caulonia.

Clonie 
Una delle Amazzoni che seguì Penthesilia a Troia. Venne uccisa da Podarces II, figlio di Ificlo a Troia.

Clymene VII
una delle Amazzoni, nominata da Igino

Deianira III 
Fu uccisa da Heracle I nella spedizione per ottenere la cintura della regina Ippolita.

Derimacheia
Fu a Troia con Penthesilia, e venne uccisa da Diomede II.

Derinoe 
Una delle 12 Amazzoni con Penthesilia alla Guerra di Troia. Fu uccisa da Ajax II a Troia.

Dioxippe IV
una delle Amazzoni, nominata da Igino.

Eriboea II

Uccisa da Heracle I.

Euryale III 
Un'Amazzone che ha combattuto nell'esercito di Aeetes contro le truppe di Perseo III.

Eurybia III 
Compagna di Artemide nella caccia. Rimasta uccisa ad opera di Heracle I.

Evandre 
Una delle Amazzoni che parteciparono con Penthesilia alla Guerra di Troia. Fu uccisa da Meriones.

Glauce VI

Harmothoe 
Fu a Troia con Penthesilia, ed ivi rimase uccisa da Achille.

Harpe III 
Un'Amazzone dell'armata di Aeetes contro le truppe di Perses III.

Hippolyte II 
Regina delle Amazzoni che possedeva la cintura che Heracle I doveva prendere. Fu uccisa da Heracle I.

Hippolyte III 
Un'amazzone che attaccò Atene quando Teseo stava per sposare Phaedra; oppure fu Teseo a portarla con sè. A volte è identificata con Antiope IV. Compagna di Teseo, della discendenza di Hippolytus IV, per alcuni venne uccisa accidentalmente da Penthesilia; altri dicono che fu uccisa da Teseo; altri ancora da Molpadia I, guerriera che con Teseo combattè le Amazzoni. Ma c'è un'altra versione che dice che la guerriera morì di crepacuore a Megara.

Hippothoe IV
Una delle guerriere di Penthesilia nella Guerra di Troia. Fu uccisa da Achille.

Iphinome

Ipsipile
nota anche come Ipsipyle, Issipile o Isifile, narrata da vari poeti, come Ovidio nelle Metamorfosi, Stazio nella Tebaide ed Euripide nella tragedia omonima. Regina delle Amazzoni ma trasformata in regina e basta.
Ipsipile era la regina dell'isola di Lemno. Durante il suo regno la dea Afrodite maledisse l'isola perché veniva trascurato il suo tempio, così le donne furono punite con una forte alitosi che le rendeva ripugnanti agli uomini. Essi iniziarono a trascurarle predilegendo ad esse le schiave di Tracia e fu così che esse decisero di vendicarsi sterminando l'intera popolazione maschile, compresi padri, fratelli e figli. Solo Ipsipile salvò il padre Toante che era figlio di Dioniso e Arianna.
Poi giunse a Lemno Giasone con gli Argonauti, diretti al recupero del Vello d'oro. Le promise eterno amore e poi l'abbandonò incinta, (farà lo stesso anche con Medea). Ipsipile aspettando invano il ritorno di Giasone, maledì lui e Medea:
- Se, dall'alto, Giove stesso, dio di giustizia, accoglie in qualche modo le mie preghiere, anche l'usurpatrice del mio letto provi a sua volta le sofferenze per cui Ipsipile piange e sia colpita dalle sue stesse leggi.
E come io, sposa e madre di due figli, sono abbandonata, anche lei, avuti i figli, sia privata del marito; e ciò che avrà partorito malamente non possa conservarlo a lungo, e ancor peggio lo perda; sia esule e cerchi rifugio per tutto il mondo!
E quanto, come sorella, fu crudele con il fratello e, come figlia, con il povero padre, altrettanto lo sia con i figli e altrettanto con il marito.
E dopo aver esaurito terra e mare, cerchi la via del cielo; vada errando povera e disperata, macchiata del sangue della sua strage.
Queste le punizioni che io, figlia di Toante, defraudata delle mie nozze, invoco.
Vivete, moglie e marito, in un talamo maledetto!
 - (Ovidio, Eroidi VI).
Ella ebbe due gemelli Euneo e Deipilo.Quando le donne di Lemnos scoprirono il tradimento di Ipsipile, che aveva salvato il padre, la vollero uccidere, ma lei riuscì a scappare. Essa e i due figli vennero catturati dai pirati e venduti come schiavi al Re Licurgo di Nemea, padre di Giasone.
Quando i Sette marciarono contro Tebe (Beozia), per rifornire le loro truppe di acqua, la schiava del Re, Ipsipile, li condusse verso una fonte vicina, ponendo però sul terreno Ofelte, il piccolo figlio di Licurgo ed Euridice (non quella di Orfeo, un'altra), che fu morso mortalmente da un serpente. Il serpente fu ucciso e il fanciullo sepolto. Dal momento che questo fu interpretato come un cattivo presagio, i sette eroi introdussero in onore del bambino i giochi di Nemea. Per la negligenza Ipsipile venne condannata a morte, ma si salvò grazie all'intervento dei suoi due figli.

Laomache

Liliana
l'ultima della stirpe amazzone.

Lyce
Un'Amazzone dell'esercito di Aeetes contro Perses III. Fu uccisa da Gesander.

Marpe 
Uccisa da Heracle I.

Melanippe II 
Presa prigioniera da Heracle I, ma Hippolyte III diede all'eroe la sua cintura come riscatto per la sorella.

Menippe III 
Combattè nell'esercito di Aeetes contro le truppe di Perses III.

Molpadia I
Si dice essere stato uno di coloro che colpì Hippolyte III. Lei stessa fu uccisa da Teseo.

Myrina 
Regina delle Amazzoni.

Ocyale

Orizia 
sorella di Antiope, come narra Diodoro Siculo, combattè contro Teseo.

Otrere

Regina delle Amazzoni e la prima ad innalzare il tempio di Artemide a Efeso. Compagna di Ares, discendenza da Penthesilia.

Penthesilia 
Si dice che uccise Hippolyte III, figlia di Ares e di Otrera, e sorella di Ippolita, Antiope e Melanippa. Prode eroina e fanciulla bellissima, fu richiamata da Priamo nel decimo anno del conflitto troiano, a seguito della morte di Ettore, per respingere le file achee. Pentesilea portò scompiglio tra le orde nemiche, risollevando momentaneamente le sorti dei Troiani, ma fu colpita a morte da Achille che subito dopo se ne innamorò.
Secondo alcuni autori, quando Pentesilea si scontrò con Achille ebbe la meglio e lo uccise con la sua lancia ma Teti, la madre dell'eroe, supplicò Zeus di fare un prodigio sul cadavere del figlio e così il padre degli dei gli ridiede la vita.

Philippis
Fu uccisa da Heracles I.

Phoebe V 
Una compagna di Artemide nella caccia. Fu uccisa da Heracles I.

Polemusa 
Una delle Amazzoni che seguirono Penthesilia a Troia. Fu uccisa da Achille.

Polydora VI

Prothoe I 
Uccisa da Heracles I.

Talestri
una delle regine amazzoni

Tecmessa II
Uccisa da Heracle I.

Thermodosa
Una delle Amazzoni che andò a Troia con Penthesilia. Fu uccisa da Meriones.

Thoe III
Una delle guerriere dell'armata di Aeetes contro Perses III. Fu uccisa da Gesander.

Xanthe II

Le Amazzoni di Pentesilea:

Clonia
, uccisa da Podarce.
Derinoe, uccisa da Aiace d'Oileo.
Evandra, uccisa da Merione.
Antadra, uccisa da Achille.
Bremusa, uccisa da Idomeneo.
Ippotoe, uccisa da Achille.
Armotoe, uccisa da Achille.
Alcibia, uccisa da Diomede
Derimacheia, uccisa da Diomede
Antibrote, uccisa da Achille.
Termodossa, uccisa da Merione.
Cleta, fuggita in Italia dopo la sua morte. 



I COSTUMI

Le armi principali delle Amazzoni sono l'arco, l'ascia, la lancia  ed uno scudo particolare, piccolo ed a forma di mezzaluna, chiamato pelta. Usano il Labris, cioè l'ascia bipenne solo per le cerimonie, anche perchè sarebbe scomoda e pesante in battaglia.

ARES
Indossano costumi colorati con raffinati gioielli, come talvolta sono stati rinvenuti nelle loro tombe, ma in guerra usano stoffe eleborate con cuoio semplice o borchiato, non armature perchè le appesantirebbero. Talvolta usano cappucci di cuoio, o vanno a capo scoperto, difficilmente usano elmi. Si muovono a cavallo, sanno tirare d'arco dal cavallo in movimento. Allevano cavalli e li selezionano da vere intenditrici e con loro stabiliscono un contatto continuo e prolungato. Sanno guidarli con la sola voce e montarli senza basto nè briglie. Soprattutto cavalcano stalloni, cosa tutt'altro che facile perchè devono domarli e addestrarli, nel periodo in cui i Greci si accontentano di pony.

Prima di ogni battaglia suonano il sistro, uno strumento che producendo un suono limpido e cristallino, che non può avere lo scopo di intimorire il nemico, ma le mette in comunicazione con la Dea Madre. Le Amazzoni si considerano parte della natura, una forma di vita prestata dalla Dea Natura, con la loro morte la Dea si riprende l'energia che ha loro prestato per dar vita un giorno a un altro essere. 

Alcune amazzoni vivono solo di guerra e caccia, ma altre si dedicano all'artigianato, fabbricando vasi, stoffe e monili, oggetti di legno e cuoio, che, insieme all'ambra naturale o lavorata, all'osso e all'avorio lavorati, o alle conchiglie lavorate, vendono ai paesi vicini in cambio di altre merci. 

Hanno almeno due regine, una per gli affari interni e una per l'esercito. A volte le regine sono tre, di cui due militari e una civile. La prima funziona da controllo alle attività amministrative e giudiziarie, la seconda organizza l'esercito, lo allena e lo guida in battaglia. Il loro allenamento è molto severo perchè da questo dipende la loro sopravvivenza. Sanno anche navigare su snelle imbarcazioni costruite da loro stesse.
Sono famosi i loro giochi Targarèi, narrati da Eumolpo: cinquanta imbarcazioni, chiamate titalnès, si affrontano sul Termodonte: scagliate una verso l'altra a velocità folle, vincono quelle i cui campioni - detti targaira, amazzoni in piedi sulle barche che impugnano delle aste - riescono a sostenere l'impatto senza cadere in acqua. Si procede così a eliminazione finché non c'è un'unica vincitrice, che viene proclamata la prediletta di Afrodite. Strano perchè le Amazzoni veneravano la Dea Madre, ma sappiamo che esisteva anche una versione amazzone della Dea. 

Le amazzoni rifiutano legami stabili di qualsiasi tipo, considerano il matrimonio come una schiavitù e fanno sesso almeno una volta all'anno per un periodo, onde assicurare la prole al lor regno. Sono le amazzoni a scegliere le loro regine attraverso votazioni. Scelgono anche una facente veci in caso di morte. Non hanno preclusioni per il lesbicismo.

Talvolta gli uomini sono ammessi alla loro corte ma per un periodo non eccessivo, in genere quello che basta al periodo di accoppiamenti. Le figlie che allevano sono un po' figlie di tutte e tutte se ne prendono un po' cura, proteggendole e istruendole nelle loro arti. Non risulta abbiano particolari sacerdotesse, ma che esse stesse officino i propri culti.





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