venerdì 21 febbraio 2014

DEA TELLUS



DEA TELLUS CYPRUM

In tutta l’area appenninica si adorava la Dea Tellus Cyprum, (un po' Terra e un po' Venere) detta anche Nemesi o Vesta e più tardi Nortia, riconosciuta come fato e necessità, provvidenza e destino. Il tempio più antico sorgeva sul fianco del Monte Patino mentre il suo oracolo era sulla montagna che oggi chiamiamo Sibilla. Qui si consumavano i sacrifici del grano e il rito misterico del “ver sacrum” in primavera sotto la montagna e qui la sacerdotessa oracolava nella grotta ed evocava gli spiriti dei morti attraverso il lago Averno.



DEA VITTORIA

Dionisio di Alicarnasso, nella “Storia di Roma arcaica “I sabini considerano il Lago sacro alla Dea Vittoria, e coloro cui compete la dignità sacrale per poter accedere alla sorgiva, salgono sull’isoletta che si trova nel lago e compiono sacrifici prescritti per legge”.
L’antico nome del "Il lago di Pilato" era Lago di Nortia o Lago Averno di Nortia, e il Monte Vettore un tempo si chiamava Vittoria. Peccato aver perso un nome tanto bello, ma il cristianesimo non perdona.

Nortia o Ortia era del resto l'antica Dea Orsa venerata in varie parti d'Italia vedi nel Lazio la valle di Nortia. Anche Nortia aveva i suoi oracoli attraverso le sue sacerdotesse coperte da pelli di orsa, che avevano un'aria non del tutto innocua, ma tuttavia rispettate e onorate.

Il santuario oracolare della Grande Madre era una grotta con sedili di pietra e un antro più interno con oracolo e acqua della sorgente sacra, come descritta nel '400 da Antoine De La Sale. 

L’età del bronzo è piena di statuette della Dea Madre, da quelle in Sardegna d’epoca preistorica con Dea courotrofa (che allatta il bambino) a Dea che sorregge il figlio morto, ambedue in bronzo, a quelle in terracotta della Iugoslavia.



LA MADRE DEGLI DEI

Ed ecco l’Inno alla Madre degli Dei, sprazzo di mondo matriarcale e lunare.

- Devo dunque parlare anche su quest’argomento? - scrive l’imperatore Giuliano durante una sosta notturna della marcia contro i Persiani, la notte gli portava consiglio - Scrivere cose che non si devono dire, palesare cose non palesabili, ciarlare di segreti, dei quali non si deve ciarlare? Chi è dunque Attis o Gallo, chi è la Madre degli Dei e quale è il rito di purificazione attuale e inoltre a quale scopo ci fu tramandato dalle origini in questa forma? Trasmesso dagli antichissimi Frigi fu accolto anzitutto dai Greci, e non da una razza qualunque dei Greci, ma dagli Ateniesi, i quali impararono dai fatti che male a proposito avevano canzonato l’uomo che celebrava i misteri della dea. Si racconta infatti che essi cacciarono via il Gallo col pretesto che voleva introdurre novità nella religione, senza rendersi conto dell’essenza della dea e che la Deo (Dia) ch’essi adoravano, e Rea e Demetra altro non erano che quella Dea stessa. -

Per Giuliano - La giusta purificazione consiste nel ripiegarsi su se stessi e riconoscere come l’anima e la ragione congiunta con la materia è una specie di calco o di impronta delle forme congiunte con la materia -.

“L’anima e la ragione congiunta con la materia”, non la mente tra le nuvole, o spiritualità mentale che si stacca dall’istinto. Purificare è veder chiaro, pulire lo Specchio di Diana, tornar vergini, perché il divino Unicorno, animale della libertà, o istinto liberato, può esser domato solo da un'anima Vergine.
Su un arazzo fiorentino medievale c’è la Vergine Maria accanto all’unicorno. Sulle immagini del Cristo si trovano il sole e le luna, le alchemiche nozze mistiche di “luna” e “sol”, anima e ragione congiunte nella materia.

“Il calco o impronta delle cose congiunte” è la Divina Matrice: l'Anima Mundi o Diva Matrix. Lei crea il mondo attraverso la trasformazione, perché lei stessa è il mondo, con l’ordine maschile che nasce da lei, il divino figlio interiore, che alleva secondo il moto creativo dell’anima, non opposto a lei, ma con l'anima e per l'anima.

Giuliano era iniziato ai Sacri Misteri e chissà le cose che gli avevano trasmesso. Questo pensa la mente maschile, e si duole non aver trovato un libretto d’istruzioni, o riti, sacrileghi ma interessanti. Ma i Sacri Misteri non stanno e non sono mai stati sui libri, bensì nel cuore delle vergini, che sempre vergini erano anche se avevano copulato ogni giorno del calendario.

La Grande Madre china il volto velato, dice di si, e sotto al velo se la ride della nostra fatica per evolverci. L’umanità non s’è mai evoluta, se non organizzandosi meglio, ma nell’anima la faccenda è personale, e, da che mondo è mondo, né la cultura, né la tecnologia, né la religione hanno mai risvegliato una coscienza. Basta una guerra per accorgersene, tutto il perbenismo stratificato mentalmente scompare. E’ sufficiente una folla con una frustrazione collettiva per ridestare la bestia inconsapevole.



LA DEA TOTEM

La copertura rituale di conchiglie a forma di vagina e dipinte di rosso (simbolo sessuale) era un rituale funebre diffuso nel Neolitico che lascia intendere la speranza della rinascita, come nella grotta di Cogul, in Catalogna, è raffigurata una scena religiosa di donne che danzano intorno ad una piccola figura maschile svestita.

Ci vuole tanto a capire che si tratta del piccolo figlio della Dea? La chiesa cattolica non si è inventata nulla ma acchiappato da forsennata miti e leggende antiche sperando di cancellare così nel cuore della gente la nostalgia di religioni vive e profonde, sostituendole con una fatta di misteri incomprensibili e regole da seguire. Ma mentre i Sacri Misteri erano storielle con significati profondi, i misteri della chiesa sono storie illogiche di cui occrre coprire col mistero l'illogicità.

Esempio: che ci azzecca che l'ostia propinata in chiesa nell'eucarestia si trasformi nel corpo di Cristo? E' un'operazione magica? Giammai la magia è abominio. E' un miracolo, è un miracolo, è un cannibalismo mascherato, che roba è e perchè devo mangiare il corpo di Cristo, è un integratore alimentare, divento come lui, insomma a che serve? Non si sa, qualsiasi risposta sarebbe illogica, pertanto... è il Mistero della transustanziazione, con cui i trans naturalmente non hanno a che fare.

La fonte di questo pastrocchio è l'antichissimo rito del Pasto Sacro, l'Agapè, quando le sacerdotesse impastavano le focacce di acqua e farina e ne distribuivano ai fedeli dicendo: Prendete e mangiate questo è il corpo della Madre. Poi mescevano il vino e lo distruivano in egual modo dicendo: Prendete e bevete, questo è il sangue della Madre. Trattavasi ovviamente del corpo e del sangue della Terra, o Dea Tellus, in cui tutti gli uomini potevano riconoscersi in quanto figli della Terra e nutriti dalla Terra. La focaccia e il vino erano prodotti della terra, pertanto ci si nutriva del corpo della Madre Terra.

Da questo rito è derivato tanto quello cattolico quanto quello ebraico degli ebrei fuggiti dall'Egitto che non ebbero il tempo di far lievitare il pane. Da qui sarebbe sorto il pane azzimo, in ricordo di quella notte fatidica. Nulla di più falso. Il pane azzimo e l'equivalente ostia sono semplicemente il ricordo delle antiche focacce con cui si faceva il rito fin dall'epoca preistorica, quando l'uso del lievito non era ancora stato scoperto. Essendo un rito arcaico veniva ripetuto con lo stesso rituale.

Ma che ci azzeccano il corpo di Cristo e la fuga degli Ebrei dall'Egitto? Assolutamente nulla, ma quel rito a cui la gente era abituata e che rinsaldava la fratellanza tra gli umani era il più rispettato tra gli uomini e non poteva andare perduto, pena il rifiuto delle nuove religioni maschiliste e monoteiste. Era buona norma dunque conservare il rito stravolgendone il significato, stravolgendolo a tal punto da trasformarlo in assurdo e ridicolo..

Secondo James Mellaart, che diresse gli scavi per conto del British Institute of Archeology di Ankara, "il fatto più interessante è che gli scavi in questi due siti rivelano una stabilità e una continuità dello sviluppo, durato forse diverse migliaia di anni, delle culture sempre più avanzate che adoravano la dea"..." Si può dimostrare una continuità religiosa da Çatal Huyuk e Hacilar fino alle grandi "Dee Madri" di epoca arcaica e classica" e che "l'interpretazione dell'arte del Paleolitico Superiore incentrata sul tema di un complesso simbolismo femminile (sotto forma di animali e simboli), mostra forti somiglianze con le immagini religiose di Çatal Huyuk e Hacilar"

Eccola qua la Grande Madre Neolitica, anzi direi che è la sacerdotessa che la rappresenta, col corto gonnellino, il seno nudo e le corna di mucca o di toro, tanto erano uguali e andavano bene per tutto, la vacca come natura madre donatrice di latte e il toro aggressivo per la caccia e il combattimento.

In più i nastri che ponevano sugli alberi o nei templi per contare gli anni, perchè furono le antiche sacerdotesse a scrivere i primi calendari, così come furono le prime a stilare la scrittura. Insomma le prime civiltà furono matriarcali.

Ovunque appare il potere rigenerante della madre: come ape, vacca, farfalla, asina, zig-zag, cono, ruscello e fiume, occhi, capra, roccia reticolata, albero, giunco, papiro, cinghiale, seni, falco, vulva, pietra forata, palo, albero, cerva, lupa, orsa, serpente, tumulo imbiancato, civetta, aquila, cane, specchio, uovo, grotta, triangolo, elefante, zampe d’uccello, barca, rana, porcospino, bisonte, pesce, delfino, polipo, spirale, conchiglia, luna, uncino, ascia, vortice, pettine, spazzola, scrofa, gatta, sfinge, arpia, sirena, leonessa, ippopotamo, coccodrillo, scorpione, colomba, lepre, cornacchia, cuculo, svastica, quaglia, grifone, mani e piedi della Dea, menhir, cerchi... e il segno M, simbolo dell'antico serpente, che ancora sovrasta le chiese intitolate alla Madonna. La presenza femminile invade i reperti di vita civile: vasi, specchi, gioielli e centinaia di sigilli.



IL PATRIARCATO

Col patriarcato Ercole ammazza due serpenti già dalla culla e Apollo uccide il serpente pitone lasciandolo disseccare al sole. Apollo in effetti è il Dio Sole che dissecca, perchè ha ucciso il serpente, cioè la parte terrena, quella animale cioè
istintiva. Anche in Egitto Horus uccide il serpente Apophis, la Madre Terra come serpente o drago, o leviatano diventa un mostro da uccidere

Nel museo di Atene c'è una statua molto arcaica della Dea Athena che regge la testa di un serpe collegato a un manto di serpenti che ammanta la Dea completamente.

Britomarti, la Dea cretese, tiene ed innalza due serpenti tra le mani. Ma non solo nelle Dee mediterranee ma in ogni parte del mondo, perfino ad Haiti dove si adorava il serpente arcobaleno.  Dal VII al IV sec. a.c. le figure votive in Sardegna a Cuccureddus, presso Capo Carbonara, hanno testa di Gorgone, Dee della salute e fertilità, Terra Primigenia, non per nulla corredate di serpi.

In quanto al Budda cinese, con orecchini, collana e pancia gravida, nonchè il serpente, è la riedizione della Grande Madre cinese gravida, anche perchè la versione "Budda prima del digiuno" risulta ridicola, mentre nella Grande Madre ha un senso.

Il patriarcato abolì il culto del serpente perchè matriarcale. Plutarco, nei Dialoghi delfici, dice che dietro il tempio di Apollo c'era il tempio della Grande Madre Terra col serpente, che era stato distrutto e si chiede come mai le pitie oracolanti, passate dal tempio della Madre Terra a quello di Apollo, non sappiano oracolare più.

E' diventato tutto cervello senza istinto, pensa anzichè sentire. L'istinto cancellato pertanto quando esce fuori è incontrollabile e inconscio, per cui fa doppiamente paura, diventa insomma rabbia incontrollata e inconsapevole.

Non a caso la Chiesa Cattolica demonizzerà il serpente, eppure il Cristo non ne pensava male, visto che si raccomanda di essere "saggi come serpenti". Come mai un simbolo di saggezza rispettato in ogni cultura del mondo diventa malefico nel cattolicesimo? Perchè riporta a galla l'istinto, e l'istinto se ne frega di qualsiasi mito o religione, perchè sa le cose come stanno realmente.

In Grecia nei miti le Chere esercitavano su vita e morte un potere superiore a quello degli Dei, retaggio del potere delle antiche Grandi Madri. Platone invece considerava le Chere alla stregua delle Arpie: esseri infernali che insozzavano la vita degli uomini che, per placarle, offriva loro sacrifici di sangue.

La Dea sumera Lilith si trasforma in donna, nel mito ebraico, come prima moglie di Adamo, ed ha la sfacciataggine, la Dea declassata, di chiedere al partner di poter giacere "anche" sopra di lui. Adamo ne fa una tragedia: "Come sarebbe a dire sopra? Non sono io in qualità di maschio quello che devesi ognora e sempre sovrastare la femmina a lui sottoposta!?"

Insomma non si calma e va da Dio facendo le sue rimostranze. "Ma insomma che moglie mi hai dato? Sfacciata e impudica come una donna di malaffare fu!" Ma l'indignazione di Dio fu molto peggio di quella di Adamo: "Come osa quella svergognata, ma io la distruggo, io la caccio di casa, la sbatto nel deserto, la mando in compagnia delle belve, la trasformo in un demone coperto di sputo e di sangue!" E così fece, la cacciò dal Paradiso, la mandò nel deserto con le belve coperta di sputo e di sangue.

Che dire di questo Adamo e di questo Dio... che venivano dal profondo sud di qualcosa, che non erano mai stati a contatto con una qualsiasi civiltà, che erano più siculi dei siculi, più arabi degli arabi, più... trogloditi dei trogloditi? Ma questa è la tradizione orale della Bibbia ebraica, libro ispirato da Dio.... forse in un giorno in cui aveva il mal di testa...

Lamia d'altronde era un mostro femmina che divorava i bambini.

Originaria dalla Libia, era stata amata da Zeus, con cui aveva partorito molti figli, ma tutti uccisi dalla gelosia di Era, finché la povera Lamia si era rifugiata in una grotta trasformandosi in un mostro invidioso che rapiva e divorava i figli altrui.

Era, non contenta (ma perchè non se la prendeva con Giove?), la privò del sonno, ma Zeus le concesse di deporre gli occhi e di riprenderli dopo il sonno.

In un mito precedente Lamia aveva ricevuto da Giove il dono di profetizzare attraverso una seconda vista, che fa pensare a una Dea oracolare di cui Giove si prende il merito, del resto era recidivo, per emettere oracoli aveva ingoiato Meti.

Poichè Lamia non corrispose alle profferte del Dio venne trasformata in un mostro, insomma le era andata maluccio col patriarcato.

Le Erinni erano tre: Aletto, Tisifone e Megera, geni alati con capelli intrecciati di serpi (che la dicono lunga), torce e fruste con cui punire i colpevoli di crimini contro la famiglia (v. Edipo e Oreste).

I Greci tolsero loro il potere vendicativo e le trasformarono in Eumenidi, la vendetta era passata in mani maschili. Questo naturalmente non migliorò le cose..

Lucifero, l'angelo ribelle, il più bello degli angeli (ma perchè si insiste tanto su questa bellezza di Lucifero... Dio non guarda a queste cose... Insomma Lucifero non era del resto uno dei nomi di Venere in quanto ultima stella del mattino (luxfero=porto la luce)? Beh, demoniaca si ma brutta no, non era la Dea della bellezza?

E come mai da femmina Lucifero era diventata maschio... no, maschio no perchè gli angeli erano asessuati... era diventato... che era diventato? Una creatura senza tette che sotto la veste non si capisce cos'abbia. Ti credo che si ribellò a Dio, guarda come l'aveva combinata!



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