domenica 1 maggio 2016

PROMETEO SCATENATO




- Prometeo, ovvero Promethéus, "colui che riflette prima", su cosa rifletteva?
Sugli Dei e sugli uomini.
- E poi: gli altri non riflettevano?
Poco, soprattutto gli Dei e particolarmente i maschi, ma soprattutto il loro capo, Zeus.
- E ancora, rifletteva prima di parlare, o prima di fare?
Entrambi. ma siccome aveva coraggio dopo aver riflettuto faceva pure ciò che non gli conveniva, ma solo perchè lo riteneva giusto.

Prometeo era uno che rifletteva, su se stesso e sugli altri, ed era un titano, figlio di Giapeto, fratello di Crono, e di Climene, un'oceanina. Talvolta la loro madre è Asia, figlia di Oceano o Climene, anch'ella un'Oceanina. Una leggenda più antica lo rendeva figlio di un Gigante, chiamato Eurimedonte, il quale lo aveva generato violentando Era, il che spiegherebbe l'avversione di Zeus verso Prometeo.
Tutte balle. Era era precedente a Zeus ed era una Grande Madre, e le Grandi Madri non le stupra nessuno.

Ma chi erano i titani? 
Erano gli Dei più antichi, i prótheroi theoi, nati prima degli Olimpi e generati da Urano (il Cielo) e Gaia (o Gea, la Terra). Quando l'uomo non aveva la coltre della mente sugli occhi coma abbiamo noi, indubbiamente rifletteva e ragionava meglio, pertanto all'epoca la Terra era la Dea Prima e il Cielo il Dio secondo, perchè ti voglio a nutrirti del cielo o a dormirci su.

Pertanto la Terra partoriva e seguiva le sue leggi, lei era la Natura, il Cielo la inseminava ma non faceva niente di più, la grande Dea era lei e sue le sacerdotesse oracolavano in nome suo. Perchè oracoli e profezie sono della Terra, se si fanno dal cielo sono un mucchio di sciocchezze, astruse, copiaticce e moraleggianti (e mai in poesia ma in insulsa prosa).

Si dicevano invece Titanidi (o Titanesse) le loro sorelle e compagne. Furono dunque la seconda generazione divina: Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Crono; Teia, Rea, Febe, Teti, Mnemosine (la Memoria), che si unirà con Zeus in nove notti consecutive e che genererà le nove Muse, protettrici delle arti e delle scienze,

Naturalmente il trasferimento delle antiche Dee a figlie di Zeus é successivo, ovvero consegue a un'invasione da parte di un popolo che adorava un Dio maschio re degli Dei che soppiantò ogni altra divinità relegandola a un ruolo secondario.

Temi (la Giustizia), in realtà antichissima Dea dell’ordine e dell’equilibrio, poi rappresentata come appartenente alla stirpe titanica e spesso accostata a Zeus. Insomma prima una Grande Madre, poi una Titanide famosa per i suoi oracoli. In suo nome si fanno giuramenti, si stipulano trattati e si accolgono gli ospiti. È lei, insieme a Febe, a fondare l’oracolo di Delfi. Ma anche Nike era una Titanessa.

Comunque, tanto per capire l'andazzo, il nuovo Dio Zeus si ingoia sana sana la Dea Temi che continua ad oracolare dalla sua pancia. Questo chiarisce il rapporto di forza tra i nuovi sacerdoti con le sacerdotesse di Temi, costrette a oracolare per Zeus.
 
Dal più giovane dei Titani, Crono, l'eviratore di Urano, un bel tipino anche lui, derivò la generazione degli Olimpi, retti poi da suo figlio Zeus che lo incatenò. Insomma non sono Dei che si avvicendano ma popoli coi loro sacerdoti e i loro Dei che si combattono e avvicendano imponendo le loro divinità.

In Esiodo i Titani sono protagonisti della Titanomachia, la lotta di Zeus e degli altri Dei dell’Olimpo contro i Titani per la conquista del trono celeste. La lotta si conclude con la sconfitta dei Titani, fatti precipitare nel Tartaro. Insomma il popolo adoratore dei titani cercò di togliere il giogo, ma non vi riuscì.

Ma chi erano meglio: i Titani o gli Olimpici? Senza dubbio i Titani.

ZEUS ADIRATO


IL MITO

Prometeo fin dai primordi dell'umanità fu in antitesi a Zeus e dalla parte degli umani. L'unico Dio maschio pietoso verso gli uomini, perchè gli Dei patriarcali furono tutti ostili e punitivi. Al massimo giuravano, dopo averne sotterrata mezza, di non sterminare il resto dell'umanità.. quant'è buono lui!

Prometeo aveva 5 coppie di fratelli gemelli, all'inizio virtuosi e saggi, poi divennero avidi e allora gli Dei mandarono un diluvio che distrusse il loro paese. La storia del diluvio è vecchia e anche noi occidentali ne sappiamo qualcosa. Ma erano avidi di che? Di mele, di pere, di fichi o cosa? Non si sa.
Quando un popolo viene vinto e si sostituiscono gli Dei si racconta sempre che i precedenti erano pessimi e che il nuovo Dio li ha puniti, vedi il libro di Enoch.

Se poi c'è una catastrofe naturale, come Sodoma e Gomorra, la storia non finisce più. In questa ci ha sguazzato la chiesa cattolica per mettere cristianamente al rogo gli omosessuali, ma questi sono davvero convinti di essere seguaci di Cristo che si dichiarava fratello di tutti gli uomini?

Da noi sopravvisse Noè, da loro sopravvissero Atlante, Menezio, Crono e altri che si unirono per combattere gli Dei. Però Zeus mandò in esilio Menezio e condannò Atlante a portare il Cielo sulle spalle per sempre.

Prometeo, viste le brutte, si schierò dalla parte di Zeus, dicendo al fratello Epimeteo di fare altrettanto, inoltre partecipò alla lotta solo alla fine quando ormai i giochi erano fatti.

Come premio ebbe la possibilità di accedere all’Olimpo, dove fu presente alla nascita, dalla testa di Zeus, di Atena, altra Dea Grande Madre riciclata come figlia di Zeus, che fu generosa con lui.

Zeus dette a Prometeo il compito di forgiare l'uomo, modellato nel fango e animato dal fuoco divino. Ma dal fuoco divino di chi? Di Zeus o di Prometeo? Se l'ha fatto Prometeo l'anima gliel'avrà fornita lui.

Poi Prometeo ricevette da Atena e dagli altri Dei alcune virtù, ma il fratello Epimeteo, che con la testa tanto non ci stava, le distribuì agli animali. Prometeo rubò allora ad Atena uno scrigno in cui erano riposte l'intelligenza e la memoria e le donò agli umani.
Sulla memoria di può optare, ma sull'intelligenza siamo sicuri? Occupare un intero pianeta facendo strage di animali, di foreste e, già che c'erano, dei loro simili umani, non sembra un primato dell'intelligenza, tanto più che il pianeta sta diventando poco salutare anche per gli umani rimasti.

PANDORA
Zeus s'era già pentito, (quanto somiglia al nostro Dio!) e voleva distruggerli, con i doni del titano erano troppo pericolosi perché più potenti. Come mai questi Dei patriarcali sono sempre in lizza con gli uomini? Ricordano tanti padri che si sentono rivali dei figli maschi. Che. come loro, questo Dio sia sempre rimasto bambino?

A quell'epoca, gli uomini erano ammessi alla presenza degli Dei, con i quali trascorrevano momenti conviviali di grande allegria e serenità. Durante una di queste riunioni tenuta a Mekone fu portato un enorme bue, del quale metà doveva spettare a Zeus e metà agli uomini. Il signore degli Dei affidò l'incarico della spartizione a Prometeo che approfittò dell'occasione per vendicarsi del re degli Dei.

Difatti ammazzò l'animale, lo tagliò a pezzi e ne fece due parti. Agli uomini riservò i pezzi di carne migliori, nascondendoli però sotto la disgustosa pelle del ventre del toro. Agli Dei riservò le ossa che mise in un lucido strato di grasso. Fatte le porzioni, invitò Zeus a scegliere la sua parte, il resto andava agli uomini.

Zeus accettò l'invito e prese la parte grassa, ma vedendo le ossa abilmente nascoste, si arrabbiò lanciando una maledizione sugli uomini. Ma non doveva prendersela con Prometeo? Le parti le aveva fatte lui! Eppoi, ma davvero erano i Titani ad essere avidi? Zeus da solo si mangia mezzo bue... e gli altri Dei?
Gli davano il cibo a parte, quando Zeus non c'era, altrimenti stavano freschi....

Fu da allora, si dice, che gli uomini cominciarono a lasciare agli Dei le parti immangiabili delle bestie sacrificate, consumandone invece la carne; ma i mangiatori di carne diverranno per questo mortali mentre gli Dei rimarranno immortali.

Cioè il mangiare carne rendeva immortali gli Dei e mortali gli uomini? Non c'è una contraddizione? Zeus si vendicò, ma non su Prometeo, perchè tolse il fuoco agli uomini e lo nascose.

Prometeo allora si recò da Atena che, in qualità di donna e intelligente, acconsentì a farlo entrare di notte nell'Olimpo e qui accese una torcia dal carro di Elio e si dileguò senza che nessuno lo vedesse. Secondo altri, ritrovò la torcia nella fucina di Efesto, ne rubò qualche favilla e la portò agli uomini. 

Ma stavolta Zeus s'incavola sul serio, così ordina a Efesto di costruire una donna bellissima, di nome Pandora, la prima del genere umano, alla quale gli Dei del vento infusero lo spirito vitale e a cui tutte le Dee dell'Olimpo dotarono di doni meravigliosi.

Fatemi capire; prima di allora gli uomini erano solo maschi? E come si riproducevano? Ma a parte ciò sai che lagna, Gli uomini tra loro parlano sempre di donne e di che parlavano prima? Della barba di Zeus e del culo di Venere?

ATHENA
Dunque Zeus inviò Pandora (altra Grande Madre riciclata) da Epimeteo affinché punisse la razza umana, alla quale Prometeo aveva dato il fuoco divino. Epimeteo, avvertito dal fratello di non accettare regali da Zeus, la rifiutò, cosicché Zeus, ancora più arrabbiato fece incatenare Prometeo, nudo, nella zona più alta e più esposta alle intemperie, e gli venne conficcata una colonna nel corpo. Inviò poi un'aquila perché gli squarciasse il petto e gli dilaniasse il fegato, che gli ricresceva durante la notte, giurando di non staccare mai Prometeo dalla roccia.

Tutto questo perchè non gli avevano dato la parte buona della vacca? Non ci stupisce, il Dio cattolico ci ha mandato un diluvio, pioggia di fuoco e un suo figlio ammazzato su una croce perchè gli umani gli avevano fregato una mela....

Comunque Epimeteo, dispiaciuto per la sorte del fratello, si rassegnò a sposare Pandora, ma essa per pura curiosità aprì un vaso che egli teneva gelosamente custodito, nel quale Prometeo aveva chiuso tutti i mali che potessero tormentare l'uomo: la fatica, la malattia, la vecchiaia, la pazzia, la passione e la morte. Essi uscirono e immediatamente si sparsero tra gli uomini; solo la speranza, rimasta nel vaso tardivamente richiuso, da quel giorno sostenne gli uomini anche nei momenti di maggior scoraggiamento.

Come narrato nella tragedia perduta di Eschilo Prometeo liberato, dopo tremila anni, Eracle passò dalla regione del Caucaso, trafisse con una freccia l'aquila che tormentava Prometeo e lo liberò spezzando le catene.

Secondo lo Pseudo-Apollodoro, durante un incontro tra Chirone ed Eracle, alcuni centauri attaccarono l'eroe che per difendersi usò le frecce bagnate con il veleno dell'Idra, da cui non si poteva guarire. Chirone venne inavvertitamente graffiato da una delle frecce.

Non potendo morire perché immortale, cominciò per lui una sofferenza atroce. Zeus quindi accettò la vita di Chirone che poté finalmente morire in cambio dell'immortalità di Prometeo. Insomma per un mortale che diventa immortale ci deve essere un immortale che diventa mortale... ma che legge è, un conto bancario?

Ma sopratutto, prima Prometeo era un titano, e non doveva essere pertanto immotale? E inoltre, come avrebbe potuto Zeus fargli infilare una colonna nel corpo e fargli divorare un fegato che gli ricresceva perennemente? Se era un mortale crepava alla prima mossa. I maschi si sa creano sempre religioni contraddittorie, solo che all'epoca erano più tolleranti, per cui invece di punire gli eretici, creavano miti diversi e coesistenti.

Prometeo fu molto venerato ad Atene, tanto che la città gli dedicò delle feste pubbliche, dette «Prometheia», nelle quali si percorrevano le strade correndo con fiaccole accese per celebrare il più grande dono che Prometeo aveva fatto all'umanità: il fuoco. Insomma volevano più bene a Prometeo che a Zeus, ma non osavano dirlo. Anzi Zeus gli stava proprio sulle scatole, ma questo non osavano nemmeno pensarlo, lo sentivano ma lo cancellavano. Esattamente come fanno oggi nelle religioni patriarcali. La rimozione parte da qui.

IL BUE SACRIFICALE

CONCLUSIONI

Gli antichi Dei, più vicini al matriarcato, erano decisamente più equi e generosi verso gli umani, da loro stessi creati, degli Dei successivi, tutti preoccupati di rendere gli uomini ossequiosi, obbedienti, intimoriti e schiavi.

Questo perchè la Dea è madre e il Dio è padre, e da che mondo è mondo i figli vengono allevati dalle madri, i padri sono perlopiù carenti, se non assenti. Però ci sono quando devono far valere la loro autorità, illusi che la loro mascolinità dia loro un valore maggiore.

Però se si dicesse loro a chi vorrebbero ricorrere in caso di bisogno, sceglierebbero certamente la madre, del padre chi si fida? Nel momento del pericolo o del dolore tutti invocano "Mamma mia!" e nessuno invoca il padre, che non solo non ti aiuta ma magari ti punisce per sovraccarico.
Così i genitori così gli Dei.



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