venerdì 24 maggio 2013

DEE DELLA GIUSTIZIA





La più antica Dea greca della Giustizia THEMIS, madre della Dike altra Dea della Giustizia, non è, come alcuni interpretano, la Giustizia dei singoli, la giustizia ed il senso di ciò che è giusto insito in ognuno di noi, ma la legge morale o di natura.
Quando non siamo oberati dalle necessità e dalle paure noi siamo in grado di sentire ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, lo sentiamo per istinto, un istinto completamente tappato dalla mente quando i bisogni e le paure ci angustiano, il che è praticamente la situazione normale.

Temi, madre di Dike-Astrea, sposa di Zeus, sarebbe dunque un'accezione generale di giustizia: la Dea delle leggi eterne. Ma la cosa più importante è che lei appartiene alla stirpe dei Titani. E' figlia di Urano e di Gaia o Gea, e sorella delle Titanidi. Come Dea delle leggi eterne, quindi Dea cosmica, figura tra le spose divine di Zeus, la seconda dopo Meti (oddio, un matrimonio temibile, perchè Zeus è un Enrico VIII, la prima moglie se l'è ingoiata...).

Da Zeus, Temi generò: 
le Ore,
le tre Moire (le Parche),  
la Vergine Astrea, personificazione della Giustizia, 
le ninfe dell'Eridano.  

Una tradizione, rappresentata soltanto da Eschilo, fa di Temi la madre di Prometeo, e lo stesso nome è dato talvolta alla ninfa arcade, madre d'Evandro, chiamata più generalmente Carmenta, nella tradizione romana. 

Temi, come personificazione della Giustizia, o della Legge eterna, era la consigliera di Zeus, infatti gli aveva ordinato di rivestirsi con la pelle della capra Amaltea, l'egida, e di servirsene come corazza nella lotta contro i Giganti. Le si attribuisce anche talvolta la prima idea della guerra di Troia, che sarebbe stata suscitata da lei per porre rimedio al popolamento eccessivo della Terra. E oggi che farebbe, un terremoto a catena da nord a sud, da ovest ad est? Ma gli studiosi scherzano.

Fra le divinità di prima generazione, Temi è una delle poche che condivida con gli altri Dei la vita sull'Olimpo. Ella doveva questi onori non soltanto alle sue relazioni con Zeus, ma ai servigi da lei resi agli Dei inventando gli oracoli, i riti e le leggi. Insomma era un'antica Dea ancora tenuta in considerazione.
Credo rappresentasse un po' la condizione delle donne greche dell'epoca, detronizzate dal loro ruolo di guida ma ancora ascoltate e ritenute di grande saggezza.



STATUA DEL PARTENONE
I MERITI DI TEMI

Fu lei ad insegnare ad Apollo i procedimenti la divinazione. E, prima del Dio, possedeva il santuario pitico a Delfi. Cioè si è data la zappa sui piedi, non solo Apollo le frega il santuario ma gli insegna pure la divinazione!

Si cita un certo numero di oracoli da lei pronunciati, ad Atlante che un figlio di Zeus avrebbe sottratto i pomi d'oro delle Esperidi, e a Zeus e Poseidone, che volevano conquistare entrambi Teti, finchè un oracolo di Temi rivelò che il figlio nato da Teti sarebbe stato più potente del padre. Così dettero Teti a un mortale, Peleo e dalla loro unione nacque Achille.

Ok avevano evitato il bliz, che in Grecia era all'ordine del giorno, ma Temi era una Titana, o Tiranide, e chi erano i Titani?



I TITANI

I Titani, la cui parola significa Il Signore (ricorda qualcosa?) e le Titanidi (Le Signore) erano in realtà antichi Dei della mitologia greca.

Inizialmente padroni immortali (quindi Dei) e in coppia della settimana e delle rispettive sette potenze planetarie, in seguito all'abolizione del loro culto subirono varie modifiche.
«Ma quando il culto dei Titani fu abolito, in Grecia la settimana cessò nel calendario ufficiale, certi autori, Esiodo, Apollodoro, Stefano di Bisanzio, Pausania e altri, modificarono il numero di tali divinità da 14  a 12, per farlo corrispondere ai segni dello Zodiaco.» (Kerenyi - Graves)

Così smisero di essere Dei e divennero giganti, cioè degli umani molto alti e molto forti.
Sembra fossero stati creati da Eurinome, la Dea Madre, quella dell'uovo e il serpente, ma per altri furono figli di Urano, il cielo e di Gea o Gaia la Terra, generati dopo che Urano ebbe cacciato i Ciclopi, suoi figli ribelli, nel remoto Tartaro (i figli ribelli cacciati negli inferi ricordano qualcosa?).



I CICLOPI

Ma i Ciclopi chi erano? Erano antichi fabbri, forse artigiani emigrati da oriente fino alle isole Eolie dove si sono trovate tracce della lavorazione dei metalli durante la facies Diana (IV millennio a.c.).

I riscontri archeologici confermerebbero il mito che li voleva residenti proprio su tali Isole, mentre la presenza di un occhio solo potrebbe essere il coprire con una benda l'occhio sinistro per proteggerlo dalle scintille (e il destro?) o un tatuaggio sulla fronte rappresentante il Sole, di cui erano sicuramente devoti. La cosa più probabile era una mascherina di corteccia sottile da porre davanti la faccia con un unico piccolo buco da cui guardare con l'occhio destro.

Fu Gea a sobillare i Titani contro il loro padre, perchè la cacciata dei ciclopi suoi figli non le era andata giù. La ribellione dei Titani fu capeggiata da Crono, il più giovane, che colse nel sonno suo padre e lo evirò con un falcetto di frassino e selce. Cavolo, ma non voleva il padre o non voleva altri fratelli? Sembra però che la perdita del membro gettasse Urano in una tale prostrazione da abbandonare il trono (visto che era immortale..)



REGNO DI CRONO (dalla padella sulla brace)
dea Nemesi
Temi Dea Giustizia

Crono regnò così sui suoi fratelli Titani e sui Ciclopi fino alla Titanomachia, dove i Titani furono fatti precipitare nel Tartaro da Zeus. Veramente ci sarebbe il fatto che Crono si mangiava i figli fatti con Rea, non c'è verso, anche nei miti sono sempre i padri ad attaccare i figli e le madri a difenderli, ovvero a istigare i figli alla ribellione, perchè di difenderli direttamente le madri non ne sembravano capaci.

Succede spesso anche oggi e le donne non sanno opporsi se non flebilmente alla violenza dei metodi "educativi" di tanti padri, perchè in fondo questa società insegna le donne a sopportare gli uomini. Insomma per quante ne faccia Rea (o Gaia) si sceglie sempre i compagni sbagliati. E non accade lo stesso ancora oggi? Interpellate sull'argomento le donne rispondono: - Ok lui è così, ma è che gli altri uomini non sono meglio, più o meno sono tutti così. -
Corbezzoli ma il maschio che è una medicina da chiudere gli occhi e mandar giù? Se non piacciono una non se li piglia..
- Vabbè ma la solitudine.. -
Così, per paura della solitudine, le donne si condannano a una vita che intristisce e spegne la loro anima.



TITANOMACHIA 

La titanomachia fu narrata da vari poemi, tra cui la Teogonia di Esiodo e il poema perduto Titanomachia, attribuito a Eumelo di Corinto. La guerra durava da 10 anni e si era giunti ad uno stallo. Gea allora rivelò agli Dei un segreto per la vittoria: liberare i Ciclopi e andare a prendere i giganti Centimani Briareo, Cotto e Gige e convincerli ad unirsi a loro. Zeus seguì il consiglio: liberò i Ciclopi che per gratitudine gli fabbricarono delle nuove armi contro i Titani, le folgori. Rifocillò gli Ecatonchiri con nettare e ambrosia e li invitò a lottare al suo fianco contro i Titani.



GLI SCHIERAMENTI

Dalla parte di Zeus:

Olimpi: Poseidone, Era, Ade, Estia, Demetra, Apollo, Artemide, Dioniso, Hermes, Athena, Ares, Afrodite, Efesto.
Ecatonchiri: Cotto, Gige, Briareo.
Ciclopi:  Bronte, Sterope, Arge.
Titani: Prometeo, Epimeteo, Asteria, Cratos, Bia, Zelo, Pallante, Astreo, Perse.
Titanidi: Rea, Leto, Mnemosine, Dione, Temi, Teti, Febe, Teia, Oceanine, Stige, Meti, Nike.


Dalla parte di Crono:

Titani: Giapeto, Iperione, Crio, Ceo, Oceano, Campe, Atlante, Menezio

Secondo Tallo, storico del I sec., la vittoria di Zeus e dei Centimani contro i Titani si verificò 322 anni prima della guerra di Troia, cioè circa verso il 1500 a.c., il che fa pensare all'espansione ellenica in Tessaglia, dove gli Dei locali entrarono in conflitto coi nuovi Dei, e le vecchie genti con le nuove genti.

Ade, Poseidone e Zeus, i fratelli che congiurarono contro il padre e vinsero i Titani, potrebbero rappresentare le tre successive invasioni elleniche del II millennio a.c.: la ionica, l'eolica e l'achea. Questi avrebbero vinto i pelasgi adoratori delle divinità titaniche. Le stirpi ioniche furono però assorbite dalla cultura greca e divennero discendenti di Io. Simile sorte capitò agli Eoli: Eolo divenne il titano re dei venti.
I greci pre ellenici furono però sopraffatti dagli Achei e definitivamente dai Dori, che da alcuni non sono neppure considerati di stirpe ellenica.

La storia di Atlante il titano che regge il cielo in una terra a occidente può significare che alcune popolazioni mantennero la religione titanica anche dopo l'avvento acheo.


HESTIA, DIONE ED AFRODITE - SCULTURA DI FIDIA DAL PARTENONE  (435 A.C.)


L'ESITO DELLA GUERRA

La guerra riprese con gli Dei schierati in cima al monte Olimpo e i Titani sulla cima dell'Otri in Tessaglia. Ma i nuovi combattenti avevano cento mani ciascuno, con le quali presero cento pietre e le scagliarono contro i Titani. Con tale pioggia di pietre e con l'aiuto delle nuove armi donate dai Ciclopi, i Titani furono sconfitti, in seguito incatenati e fatti precipitare nel Tartaro. Gli stessi Ecatonchiri furono messi a guardia dei Titani, chiusi in una fortezza sigillata con delle porte di metallo create da Poseidone.

Atlante, che fu a capo dei Titani (invece di Crono) dopo l'evirazione di Urano, ricevette come punizione l'obbligo di sostenere il peso del cielo sulle sue spalle.
Le Titanidi furono risparmiate, per intercessione di Meti, della quale Zeus si era infatuato, e di Rea, madre di Zeus.

Furono Titani, e cioè gli antichi Dei Greci:

1) La coppia Teia o Tia e Iperione, a capo del Sole, che presiedevano alla luce.

- Pindaro invocava Teia, la portatrice della luce solare nella V ode istmica:
« Madre del sole, Teia dai molteplici nomi, con la tua benedizione gli uomini onorano l'oro come elemento più prezioso di qualsiasi altro; ed attraverso il suo valore tu li accordi, o regina, le navi combattenti sul mare e le squadre di cavalli ammaestrati nelle gare di volteggio diventano meraviglie. » Qui Teia sembra anche Dea del Denaro.
- Iperione, era colui che portava l'alba, la luce prima del Sole. insieme generarono: Eos - la titanide dell'alba, Elio - il titano del Sole, Selene - la titanide della Luna.

Comunque dall'amore di Helios e Perseide, nasce Circe, maga dagli enormi poteri.

2) La coppia Dione e Crio, a capo di Marte, che presiedevano alla crescita;

Dione è la madre di Afrodite, e anche la dea della quercia, e come tale è assimilata a Dioniso, di cui più volte è ritenuta la madre, frutto successivo del suo amore con Zeus. Dione, assimilata alla Dea Madre era venerata insieme a Zeus nel santuario di Dodona. Le loro sacerdotesse erano chiamate Peleiadi, cioè colombe. Quando il geografo e viaggiatore Pausania vi sostò nel 167 d.c., Dodona da bosco e santuario era ridotta ad una singola quercia (Descrizione della Grecia, libro I, cap. XVIII). 
I pellegrini ad ogni modo continuarono a consultare l'oracolo fino al 391 d.c., quando i cristiani abbatterono l'albero.
Di Crio si sa che era la personificazione della forza e della potenza, una specie di Ercole.

3) La coppia Meti e Ceo a capo del pianeta Mercurio, che presiedevano alla saggezza;

Fu la prima moglie di Zeus, ma la titanide tentò di sfiggirgli trasformandosi. Zeus aveva però saputo sa un oracolo che sarebbe stato detronizzato da un figlio avuto da Meti e quindi dopo essersi giaciuto con lei, decise di divorarla. Zeus la indusse quindi a trasformarsi in una goccia d'acqua, e la inglobò bevendola. Zeus affermava che talvolta sentiva la voce di Meti che gli dava suggerimenti. Queste donne non imparano mai, peggio le tratti...
Ceo invece rappresentava l'intelligenza.

4) La coppia Rea e Crono a capo del pianeta Saturno, che presiedevano alla pace.

Da GIAPETO e CLIMENE, progenitori del genere umano, nacquero: Atlante - il titano che sorregge la volta celeste. Prometeo - il titano della preveggenza. Epimeteo - il titano del ripensamento. Menezio - il titano della rabbia. Anchiale - la titanide del tepore del fuoco.

Da CEO e FEBE nacquero: Asteria - la titanide dello spazio, della necromanzia e dei sogni premonitori. Lelantos - il titano dell'aria. Leto - la titanide della tecnologia.

Da GEA e URANO nacquero: Ceo - il titano della saggezza. Crio - il titano della forza e della potenza.
Crono - il titano del tempo (e re dei Titani). Giapeto - il titano della mortalità. Oceano - il titano dei fiumi. Iperione - Il titano della vigilanza. Mnemosine - la titanide dei ricordi. Febe - la titanide dell'oscurità. Rea - la titanide regina dei Titani. Teti - la titanide dei fiumi. Teia - la titanide della vista e della luce. Temi - la titanide della giustizia.

Da CRIO ed EURIBIA nacquero: Astreo - il titano delle stelle e dei pianeti. Pallante - il titano dell'arte della guerra. Perse - il titano della distruzione.

Da OCEANO e TETI: più di 3.000 fiumi e altrettante oceanine



CONCLUSIONI

- Vivono i nuovi Dei, quelli olimpici, muoiono i vecchi Dei quelli legati alla terra: i Titani e i Ciclopi.

- Sopravvive qualche Titano e si ricicla, ma qualcosa è morto per sempre.

- Muore ad esempio la coppia divina, con un maschile e in femminile che cooperano e coabitano.

L'unica coppia che sopravvive è Zeus ed Hera, dove chi si accoppia con tutto è il maschile, ma più che accoppiarsi stupra, mentre Hera poco si accoppia e se si accoppia è pressocchè sterile e l'unico figlio che riesce a fare è senza unirsi ad un maschile, figlio che per giunta è un Ates pazzo sanguinario.

Ormai in Grecia e nel mondo il MENTALE MASCHILE VINCE E VIOLENTA L'ISTINTO FEMMINILE, L'UOMO DIVENTA PERTANTO DISTRUTTIVO E OSSESSIVO.

NASCE COSI' LA FILOSOFIA, CHE TENTA DI RIMPIAZZARE COL RAGIONAMENTO IL SENTIRE DELL'ISTINTO PERDUTO, MA IL RAGIONAMENTO SENZA L'ISTINTO SI AGGROVIGLIA SU SE STESSO E DIVENTA CIECO.

FINE DELLE DEE DELLA GIUSTIZIA E NASCITA DELL'INGIUSTIZIA, CIOE' DELLA LEGGE DEL PIU' FORTE.



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