lunedì 7 ottobre 2013

DIONISO/A



Carpenter nei Misteri del vino: (24) “ Ovunque nell'antichità, dalla Palestina alla Fenicia, dalla Grecia a Roma, ovunque si ritrova quella leggenda della Terra-Madre che associa il vino al culto degli Dei; infatti vi è un insieme terra-vite che può e deve rappresentare la Madre. Così l'uva passa allo stato maschile di vino, figlio dell'insieme vite-terra.“

L'autore aggiunge che sotto il Regno della Vergine l'uva, strappata dalla madre, deve essere sacrificata come un Dio per essere trasformata in vino.



DIONISO SACRIFICATO

La trasformazione nel patriarcato è invece il mito di Dioniso che si allea dapprima con le Amazzoni per combattere i Titani e successivamente muove loro guerra facendone strage.

Ci aveva litigato?

Le superstiti si rifugiano ad Efeso nel tempio di Artemide.

E' facile scorgervi un evento storico: le sacerdotesse guerriere e vergini, cacciate dai loro santuari, che si riuniscono nell'ultimo baluardo: il tempio della Grande Madre, la Diana degli Efesini che riuscirà a resistere al patriarcato ma dovrà poi cadere sotto l'intolleranza cristiana.

Questa immagine è il Dioniso di Pergamo, col corto chitone e la doppia cintura, una sotto al seno che lo sottolineava e una alla vita che faceva sblusare e ricadere la veste sui fianchi.

Insomma è la veste delle antiche greche prima che venissero castigate col peplo e la palla.

Questo Dioniso in veste femminile non fa venire qualche dubbio? Molti Dei dell'antichità un tempo erano.. Dee.

Dioniso è maschio ma appresso si porta le donne, che non sono propriamente le Pie Donne ma sono femmine ululanti e incazzate.

DIONISO UN PO' MASCHILE E UN PO' NO..
Dunque il movimento femminile che scuote la Grecia dall’VIII sec. a.c.  viene accolto con mala grazia dai greci.

E' un Movimento Femminista pertanto folle e sgraziato, come appunto fu giudicato quello sessantottino.

Bromio, ovvero Dioniso, viene posto in ceppi e sua madre Selene, la luna, viene bruciata da Zeus, insomma il maschilismo greco produce vittime e roghi.

Ma è tutto inutile: i sacerdoti orripilano, perché le donne lasciano figli e telaio e vanno sui monti danzando al corteo di Dioniso.

Euripide poi ne dà una versione truculenta e assurda. Le Baccanti, o Menadi, scagliano in alto i vitelli e li fanno a pezzi con le mani, per sbaglio ammazzano pure i figli, uccidendo qualunque maschio le spii.

Un po' furiose per come le trattavano gli uomini dovevano essere.. le greche erano tenute schiave e i maschi temevano vendetta. Tremate, tremate…

Eh si perché Zeus che brucia Semele è un angioletto, sicuramente all'epoca qualche sacerdotessa l’hanno messa al rogo, come la Chiesa con le streghe...

Le corse sui monti e il sacrificio d’animali, sezionati e distribuiti come pasto sacro, con canti e danze, facevano parte d’un antico rituale d'agape.

Più che esagerazione c'è diffamazione: le Menadi, sacerdotesse di Bacco, erano viste come streghe, come nel medioevo, lì le si accusava di scagliare vitelli al cielo e farli a pezzi da vivi, qua d’avere rapporti sessuali col diavolo.



IL DIO CHE SCOMPARE

Dioniso è un Dio che si mostra improvvisamente e che scompare poi in modo misterioso. Faceva il prestigiatore? No, perchè non ricompariva subito, e nemmeno nello stesso posto.

Alle feste Agrionie di Cheronea, le donne lo cercavano invano, e ritornavano con la notizia che il Dio era presso le Muse, che l'avevano nascosto (Otto, Dionysos, p. 79).

Però poteva avvertire....

Il Dio scompariva a volte tuffandosi nel lago di Lerna o nel mare, e riappariva - come nella festa delle Antesterie - in una barca sui flutti.

Molto scenico e molto sirena, direi alquanto femminile.
Le allusioni al suo ‘risveglio' in culla indicano il medesimo tema mitico.
Queste epifanie e questi occultamenti periodici collocano Dioniso tra gli Dei della vegetazione. 
Insomma non è fisso come il sole... è più ciclico come la Luna, perbacco che sia la luna camuffata?

Selene la luna muore e io per non deludere il popolo non la tolgo ma ci metto un maschio, magari un po' effemminato così si nota meno.
In effetti non era la Dea Luna, ovvero Diana, a scomparire nelle grotte?

Come mai ha come attributi l'edera e il pino?
Il pino è quello mediterraneo, colle sue pigne, frutto molto particolare, dalla forma che molto rievoca la ghiandola pineale, ma pure ermeticamente chiuso, quasi inaccessibile, ma che a contatto con la terra si apre da solo lasciando cadere i suoi frutti squisiti.... ma la pigna non era sacra al Dio Pan?

UNA SEDUCENTE DIONISA/O
E Pan non era l'antico Dio della Natura, un tempo Pandora e Pandrosa?
Ma è una mania quella di cambiare sesso alle Dee!

E l'edera cosa ha a che fare?

E' una pianta non commestibile, anzi nociva, perchè si attorciglia al corpo degli alberi, gli succhia la linfa... e li fa morire.

Ah ecco, l'edera è la morte, uno degli aspetti della triplice Luna, di cui Dioniso è figlio. Della serie: Ok parliamo di morte ma almeno che sia maschio.

Le apparizioni e scomparse di Dioniso riflettono un po' l'apparizione e l'occultamento della vita e della morte e quindi il far parte di un ciclo unico. Qual'è il mistero?

La mente umana sa benissimo della vita e della morte, ma attraverso le sue epifanie e le sue occultazioni, Dioniso rivela il mistero e la sacralità dell'unione tra la vita e la morte.

Rivelazione profondamente religiosa, perché queste apparizioni e sparizioni non sono sempre in relazione con le stagioni.

A volte Dioniso si mostra durante l'inverno, e scompare nella stessa festività primaverile in cui si realizza la sua epifania più trionfale.

Va bene, come ve lo devo dire che non muoiono solo le piante ma morite pure tutti voi esseri umani e in qualsiasi stagione e in modo inaspettato?

‘Scomparsa' e ‘occultamento' sono espressioni mitologiche della discesa agl'Inferi, dunque della ‘morte'. In effetti a Delfi si mostrava la tomba di Dioniso e anche ad Argo si parlava della sua morte.

D'altronde, quando nel rituale argolico Dioniso è richiamato dal fondo del mare (Plutarco, De Iside, 35), riemerge proprio dal paese dei morti.

"La pallida morte picchia un piede imparziale nei tuguri e nei palazzi" ricordava il melanconico Orazio.

Secondo un inno orfico (n. LIII), quando Dioniso è assente si ritiene ch'egli si trovi presso Persefone.

Per ultimo Zagreus-Dioniso muore ucciso, smembrato e divorato dai Titani.

Così ce lo leviamo di torno?
No, perchè lui resuscita, non ci sono santi.



I RITI ARCAICI

A partire da Pisistrato, si celebravano ad Atene quattro feste in onore di Dioniso. Le ‘Dionisie campestri', nel mese di dicembre, si festeggiavano nei villaggi e veniva portato in processione un enorme fallo con danze e canti.

DIONISO/A
Cerimonia tipicamente arcaica ma comunque derivata dalla milloforia che ha certamente preceduto il culto di Dioniso.

In Sicilia per la festa di Venere Ericina si mangiavano dolci a forma di vagina e sembra che un pane con la stessa forma venisse portato in processione coperto da un velo.

Forse rievocava il :
"Io sono Colei che è, che è sempre stata e sempre sarà e nessun uomo ha mai sollevato il mio velo".
Nessun uomo, ma anche nessuna donna?... Non si sa...

Nei cortei dionisiaci seguivano alle sacerdotesse cortei di maschere o di personaggi travestiti da animali. Poi le sacerdotesse vennero sostituita dai sacerdoti e Dioniso divenne effettivamente più mascolino, ma subentrò Apollo, anche lui con qualche ambiguità sulla sua natura sessuale..

Molto di meno sappiamo invece sulle feste lenee, che si svolgevano in pieno inverno. 

Per Eraclito la parola Lenai e il  ‘far le Lenai' stavano per ‘baccanti' o ‘fare la baccante', equivalente di fare casino. 

Fatto importante, Dioniso veniva evocato dal daduchos. 

Ora daduchos, o dadoforo in latino, era uno dei nomi di Artemide come Artemis daduchos, o di Demetra quando cerca la figlia perduta con una torcia (che in Sicilia accende col fuoco dell'Etna, stupenda allusione alla coscienza o fuoco del profondo). 

Ma era anche il titolo dello Hierofante nei Misteri di Eleusi.
In Aristofane, il sacerdote eleusino, «con una torcia in mano, esclama: Chiamate il dio! e gli astanti gridano: Figlio di Semele, Iacchos, dispensatore di ricchezze!».

Perchè Dioniso era dispensatore di ricchezze? 
E perchè veniva richiamato con la torcia (e soprattutto perchè non la portava lui la torcia come facevano le Dee?) ?

MENADE
Semplice, veniva richiamato con una torcia perchè il Dio stava negli inferi, ovvero era disceso negli inferi ove regnava l'oscurità (novella Proserpina) e ne riusciva fuori per la delizia dei mortali.

Tucidite considerava le Antesterie, feste celebrate in febbraio-marzo, la più antica e la più importante festa in onore di Dioniso. Ed ecco cosa accadeva.

Il primo giorno si chiamava Pithoigia, apertura dei vasi d'argilla (pithoi) nei quali si conservava il vino dopo il raccolto autunnale. Si portavano i vasi al santuario di ‘Dioniso della palude' per le libagioni in onore del Dio, e dopo si libava col vino nuovo. 

Nel secondo giorno (Choes, le brocche) si svolgeva una gara di bevitori: con una brocca che veniva riempita di vino e trangugiata il più velocemente possibile. Insomma ci si sbronzava. Subito dopo le Choes si formava un corteo che rievocava l'arrivo del Dio che veniva dal mare nella città. 

Avanzava il corteo con una barca trasportata su quattro ruote di carro, in cui si trovava Dioniso con un grappolo d'uva in mano e due satiri nudi che suonavano il flauto.

La processione comprendeva personaggi  mascherati, un toro sacrificale, un suonatore di flauto e  portatori di ghirlande che si dirigevano verso l'unico santuario aperto quel giorno, l'antico Limnaion. 

Nel empio le cerimonie erano presiedute dalla Basilimna, la ‘Regina' moglie dell'Arconte-Re, e quattro dame nobili.

La Basilimna, erede delle antiche regine della città, in quanto società patriarcale ma ancora matrilineare, diveniva la sposa di Dioniso.

Saliva accanto a lui nel carro e un nuovo corteo, di tipo nuziale, si dirigeva alla reggia. Aristotele narra che la ierogamia tra il Dio e la regina veniva consumata nel Boukoleion (stalla del bue) con allusione all'epifania taurina di Dioniso.

Gli studiosi si sono lambiccati il cervello per capire se l'unione tra i due era simbolica, o se il Dio era personificato dall'Arconte.

Ma Aristotele precisa che la Basilinna riceve il Dio nella casa del suo sposo, l'erede dei re - e Dioniso si rivela in quanto re.

Evidentemente l'unione era reale.



LA CONTRADDIZIONE

DIONISO DALLE BELLE GUANCE
Qui il patriarcato sovrasta totalmente il matriarcato: i tre giorni delle Antesterie, compreso il trionfo di Dioniso, erano però considerati giorni nefasti, perché avveniva il ritorno delle anime dei morti, e insieme a loro dei keres, portatori di influenze malefiche del mondo infero.

A loro era consacrato l'ultimo giorno delle Antesterie. Si pregava per i morti, si preparavano le panspermie (a Roma se ne conserva il nome di una strada, Via Panisperna), un pane non lievitato formato da diversi cereali che dovevano essere consumati prima del cader della notte.

Giunta la notte, si gridava: «Fuori i keres/ Finite le Antesterie!».

La festa era finita e i morti se ne andavano col loro carico positivo e negativo, di fertilità e di morte. Eraclito (fr. 15) diceva già che «Ade e Dioniso sono un'unica e medesima persona».

E perchè la Dea Luna che dà la vita il nutrimento e la morte non erano un'unica persona?

Perdipiù Dioniso fa ‘miracoli: a Teos, nel giorno della sua festa, una sorgente fa sgorgare vino in abbondanza (Diodoro Siculo, III, 66, 2).
A Elide, tre scodelle vuote, lasciate durante la notte in una camera sigillata, all'indomani vengono ritrovate piene di vino (Pausania, VI, 2, 6, 1-2).

Le cosiddette ‘vigne di un giorno', fiorivano e riproducevano uva in poche ore, ‘miracolo' che avveniva in diversi luoghi, perché ne parlano parecchi autori.
Insomma le nozze di Cana non sono uniche.



LE ORGIE

Dioniso è un corruttore, con il pretesto di insegnare le dolci pratiche dell'evoé, incita le donne ad abbandonare la loro casa e a correre nella notte per i monti, danzando al suono dei timpani e dei flauti. Ma non è il vino a provocare l'estasi delle baccanti.

Sono vestite di pelli di cerbiatto, coronate d'edera, cinte di serpenti, e recavano in braccio, allattandoli, cerbiatti o lupacchiotti selvatici (695 ss.).

Abbondano i ‘miracoli' tipicamente dionisiaci: le baccanti toccano la roccia con i loro tirsi e ne scaturisce l'acqua o ne sgorga il vino; grattano la terra e trovano polle di latte, mentre i tirsi cinti d'edera stillano gocce di miele (703 ss.)

«Sotto l'opera delle mille mani delle fanciulle», tori minacciosi sono dilaniati in un batter d'occhio. 

«Vanno a strappar via i bambini dalle case. Sui loro boccoli il fuoco trascorre senza bruciare.Infuriati per essere stati assaliti dalle baccanti, si corre alle armi. Ed ecco il prodigio che tu, Signore, avresti dovuto vedere: le frecce che si lanciavano contro di loro non facevano sgorgare sangue, ed esse, scagliando il loro tirso, li ferivano...» (754-763).

«Che cosa sono, secondo te, questi Misteri?» s'informa Penteo.

E Dioniso risponde: «La loro segretezza vieta di comunicarli a coloro che non sono baccanti».

DIONISO BRITISH MUSEUM
«Qual è la loro utilità per coloro che li celebrano?» Insiste Penteo.

«Non ti è lecito apprenderlo, ma sono cose degne di essere conosciute» (470-474).

I riti vengono celebrati di notte, lontano dalla città, sui monti e nelle foreste.

L'estasi dionisiaca è il superamento della condizione umana, la scoperta della liberazione totale.

La donna si riscatta dalla sua prigionia Lei è la pantera di Dioniso, in realtà Dionisa La Potnia Theron.

Diveniva preda di una possessione divina, che diventa follia vista dagli uomini.

Comunque i riti segreti e iniziatici dionisiaci divennero i Sacri Misteri. O già esistevano?

DIONISO COL TOPPINO SULLE TETTE

IL MITO

Il mito dello smembramento del fanciullo Dioniso-Zagreus ci è pervenuto soprattutto attraverso autori cristiani. Loro di Dei morti e resuscitati ne sapranno ben qualcosa!

Hera invia i Titani, che attirano Dioniso-Zagreus con alcuni balocchi, lo massacrano e lo fanno a pezzi.

Fanno cuocere i pezzi in un calderone e, secondo certe versioni, lo divorano.
La Dea Demetra ne salva il cuore e lo pone in un cofanetto.
Venuto a sapere del delitto, Zeus folgora i Titani. Ma perchè non se la prende con Hera?

Gli autori cristiani non accennano alla resurrezione di Dioniso, ma questo episodio era noto agli antichi. Beh, vorrei vedere, ci si sarebbe chiesto chi avesse copiato chi, e di certo l'ultimo arrivato non era Dioniso.

L'epicureo Filodemo, contemporaneo di Cicerone, parla delle tre nascite di Dioniso, «la prima da sua madre, la seconda dalla coscia e la terza quando, dopo lo squartamento da parte dei Titani, ritorna in vita dopo che Rea ne ha ricomposto le membra».

DIONISO, MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI
Firmico Materno conclude aggiungendo che a Creta veniva commemorato da riti annuali ciò che il «fanciullo aveva compiuto e subìto al momento della morte»: «nel profondo della foresta, emettono strani clamori e simulano la follia di un essere furioso», facendo credere che il delitto è stato compiuto in preda a follia e «dilaniano coi denti un toro vivo».

Dopo aver squartato il fanciullo, i Titani ne abbiano gettato i pezzi in un calderone, dove li hanno fatti cuocere, ma il calderone era noto già nel IV sec. ac.

La cottura in pentola o il passaggio attraverso il fuoco costituiscono riti iniziatici che conferiscono l'immortalità (sia Iside che Demetra passano sul fuoco il figlio del re per renderlo immortale.

Ma c'è dell'altro: la Dea Birghit ha un calderone dove mescola i morti e li trasforma in nuova vita.
E ancora il Dio fatto a pezzi sembra preso a prestito da Osiride fatto a pezzi e ricomposto da Iside.

Viene da pensare all'energia della Grande Madre che nella creazione delle forme si smembra e si ricompone nel gioco vita-morte, dove tutto muore e tutto torna di nuovo a vivere.

Ma Dioniso che si circonda di sacerdotesse, che libera le donne dalla loro greca situazione di schiavitù somiglia tanto a una Dea della Natura Selvaggia che riprende il suo potere almeno temporaneamente, perchè le donne asservite ai maschi hanno ancora i racconti delle madri e delle donne di quando erano rispettate e libere.

Poi tutto rientra, le donne tornano schiave, il potere del sacerdozio passa in mano maschili e i misteri dionisiaci scompaiono, perchè gli uomini per questa via sono negati, l'anima è femminile e chi può iniziare è solo la donna.

Così spariscono i Sacri Misteri e la religione perde di significato. Col cristianesimo non ne resta neppure il ricordo, per salvare l'anima basta sacrificarsi e obbedire, cioè gettare l'anima nel secchio.

Ma come fanno a salvarsi l'anima se fanno del tutto per distruggerla?



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